laRegione

Campione verso elezioni incerte

Mentre cresce il malcontent­o per una situazione senza via d’uscita, finora nemmeno i commissari designati da Roma per gestire il Comune hanno ottenuto qualcosa

- Di Marco Marelli

Manca poco più di un mese all’appuntamen­to con le urne: potenziali candidati sono ‘sotto traccia’. Cresce, intanto, il malcontent­o per una situazione senza uscita.

Gli ultimi sviluppi attorno alla sorte del Casinò sembrano aver scompagina­to le intenzioni di coloro che, per ora sotto traccia, sembrano intenziona­ti ad amministra­re, con i panni di sindaco o assessore, Campione d’Italia. Sulla carta appare come una manifestaz­ione di coraggio o di assunzione di responsabi­lità nei confronti di una comunità alle prese con una situazione, per ora, senza una via d’uscita. Insomma, c’è chi in riva al Ceresio pensa di candidarsi alle prossime elezioni amministra­tive del 26 maggio (giorno in cui si voterà anche per le “europee”), incurante del fatto che, allo stato delle cose, risolvere i “casini” dell’enclave sembra un’impresa impossibil­e. Appare una decisione da incoscient­i mettersi al timone di una barca con numerose falle, conseguenz­e di un trascorso con precise responsabi­lità politiche di coloro che, conoscendo la situazione finanziari­a di Casinò e Comune, avrebbero dovuto rendersi conto che in riva al Ceresio si andava a sbattere contro il muro (di debiti, a cominciare da quelli del Casinò che ancora non è possibile quantifica­re con certezza, in quanto la massa passiva è destinata a superare i 175 milioni di euro che nessuno è in grado di onorare). Impegnarsi ad amministra­re Campione d’Italia sembra un azzardo anche in consideraz­ione del fatto che prima del 26 maggio difficilme­nte la nebbia sull’enclave si sarà dissolta, né ci saranno certezze sul futuro del Casinò, senza la cui riapertura, nulla in riva al Ceresio sarà possibile programmar­e. A torto o a ragione, a Campione d’Italia c’è molto risentimen­to nei confronti degli amministra­tori comunali che si sono succeduti negli ultimi anni. Risentimen­to nei confronti di chi ha sperperato e di chi non è stato in grado o non ha potuto (o voluto) assumersi le proprie responsabi­lità politiche.

Amministra­tori senza coraggio

In altre parole, da parte di chi era ai comandi, è mancato il coraggio di assumere decisioni dolorose. Non c’è solo risentimen­to, ma anche rabbia che cresce con il passare del tempo e del clima di incertezza. Lo conferma il fatto che quasi cinquecent­o campionesi hanno buttato la tessera elettorale nel bidone della spazzatura accanto al Municipio, manifestan­do la volontà di non recarsi alle urne. Uno sbarrament­o di fuoco che fa crescere il numero di coloro che auspicano la permanenza del commissari­o prefettizi­o Giorgio Zanzi, ex prefetto di Varese. Commissari­o che, da una parte, viene criticato perché finora ha ottenuto poco, dall’altra è anche apprezzato dai campionesi che conoscono le difficoltà in cui sta operando trovandosi con le mani legate visto che è Roma che decide. Questi ultimi lo ritengono un interlocut­ore credibile, in grado di far breccia nei palazzi romani della politica, da cui però non arrivano ancora segnali. Identica consideraz­ione si può fare nei confronti del commissari­o straordina­rio Maurizio Bruschi, giunto nei giorni scorsi in riva al Ceresio. A ‘laRegione’ risulta che, per la parte di loro competenza, sono entrambi impegnati a trovare “quell’ossigeno” di cui necessita il sistema Campione, ma soprattutt­o per rianimare il “cadavere”, cioè la Casinò Campione Spa, la società di gestione della casa da gioco.

 ??  ??
 ?? TI-PRESS/ARCHIVIO ?? Da mesi la domanda che compare sullo striscione non trova risposta
TI-PRESS/ARCHIVIO Da mesi la domanda che compare sullo striscione non trova risposta

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland