La Cina è sempre più mondiale
Come è cambiato il peso dei mercati in via di sviluppo in questi ultimi anni? Tra i moltissimi Paesi “emergenti”, la Cina la fa ovviamente da padrone. La sua crescita è stata martellante. “Con oltre 5’000 aziende quotate ha un ruolo sempre maggiore anche negli indici occidentali e il suo potenziale di sviluppo è enorme. Ormai l’etichetta di Paese “emergente” inizia a essere riduttiva. Pechino sta facendo di tutto per acquisire la supremazia tecnologica globale ed è proprio in questo contesto che va interpretata la così chiamata “guerra commerciale” sui dazi di Donald Trump: il timore è che il vantaggio degli Usa si assottigli sempre di più” commenta Luca Todesco, membro di direzione e responsabile di BancaStato Private Banking del Sottoceneri. E l’evoluzione degli altri Paesi emergenti? “Tra tutti, citerei quella dell’India. Il suo Pil evolve a tassi ancora più alti di quelli cinesi e nei prossimi anni la sua crescita sarà sostenuta dai consumi di una base demografica immensa e, presumibilmente, da importanti investimenti nelle infrastrutture”. Il fervore dei Paesi in via di sviluppo si è manifestato anche nei Paesi “emergenti tra gli emergenti” come il Vietnam – in cui la Cina addirittura delocalizza per produrre a costi ancora minori – il Sud Africa o altre realtà asiatiche. “Storicamente, i giochi di forza economici sono in costante mutazione. Magari nei prossimi decenni gli equilibri convergeranno sull’Asia. Ad ogni modo, la Svizzera è stata certamente lungimirante: è uno dei pochi Paesi occidentali ad aver sottoscritto un accordo di libero scambio proprio con la Cina, che già rappresenta un partner commerciale importante”.