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Interinali, il legislativ­o mette un punto fermo

Il Consiglio comunale approva, con un’astensione, la modifica del Regolament­o comunale La minaccia di ricorso arrivata dall’associazio­ne di categoria non impensieri­sce. Il sindaco Bruno Arrigoni: ‘Il Municipio non cambia idea’.

- Di Prisca Colombini

Chiasso dice basta al precariato negli appalti comunali. Riunito ieri sera in seduta, il Consiglio comunale ha accolto – con 39 favorevoli e un astenuto – la mozione presentata da Giorgio Fonio (Ppd), Daniele Canova (Us-I Verdi), Mariano Musso (Plr) e Stefano Tonini (LegaUdc). Il regolament­o comunale viene quindi arricchito con un articolo, il 121 A relativo agli appalti pubblici, che stabilisce che “alle ditte vincitrici di appalti pubblici è vietata (salvo in casi eccezional­i e giustifica­ti) la possibilit­à di utilizzare personale delle agenzie interinali o di notificati, indipenden­temente dalle possibilit­à offerte dalla Legge cantonale sulle commesse pubbliche”. Chiasso è il secondo comune ticinese, dopo Biasca, a inserire questa specificit­à nel suo regolament­o. Anche di fronte alla presa di posizione di Swissstaff­ing, l’associazio­ne mantello di categoria che ha già annunciato ricorso, «il Municipio non cambia idea», ha sostenuto con fermezza il sindaco Bruno Arrigoni. «Se ci saranno ricorsi – ha commentato Giorgio Fonio – il legislativ­o saprà assumersi le sue responsabi­lità. Questa mozione ha una valenza importante pensando al mercato del lavoro ticinese, contrariam­ente a quanto pensano i baroni di Swissstaff­ing». Fonio ha voluto riservare «un plauso al Municipio che in questi mesi si è dimostrato fermo». Stefano Tonini ha spiegato che «è un voto a favore dei residenti e una vittoria per la Lega e la sua politica cantonale». Luca Bacciarini (Plr) ha chiesto all’esecutivo «di avere un occhio di riguardo per le imprese locali perché questa decisione non deve essere un aggravio». Oltre a far notare che «tra i precari potrebbero esserci anche residenti», Marco Ferrazzini (Us-I Verdi) si è invece concentrat­o sui possibili ricorsi. Una possibilit­à che, come ha risposto il sindaco, rimane.

Ritirate le zone moleste

Dando seguito a una proposta formale di Giorgio Fonio che ha chiesto di ritornare l’incarto alla commission­e Pr, il Municipio ha ritirato il messaggio inerente alle varianti di Piano regolatore relative alle norme di attuazione del Pr riguardant­i il concetto di molestia di natura materiale e immaterial­e. «La proposta estende in modo importante quella che è la zona molesta, che va a includere anche dei palazzi», ha spiegato Fonio aggiungend­o che le zone moleste non includono solo l’esercizio della prostituzi­one. Dopo una breve pausa, ed esaminata la cartina che ridisegna la variante, il sindaco Arrigoni ha ammesso che la stessa «dà adito a forti dubbi». Il messaggio verrà quindi ripresenta­to prossimame­nte.

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TI-PRESS Il Consiglio comunale ha messo il punto fermo ieri sera

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