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Il Ticino che piace

- Di Kaspar Weber

C’è un Ticino che piace, che guadagna i gradini più alti del podio, ma che fatica a “diventare notizia”.

Segue dalla Prima Mi riferisco all’indagine annuale svolta da Reader’s Digest – pubblicata qualche giorno fa – incentrata sulla fiducia di cui godono i marchi nazionali. In base ai criteri di “affidabili­tà” e “qualità”, il nostro Cantone è stato incoronato come destinazio­ne turistica con il punteggio più alto in Svizzera. Per la prima volta questo complesso studio contemplav­a anche una sezione dedicata alle regioni turistiche. La Svizzera tedesca e francese costituisc­e, come noto, il principale bacino di provenienz­a dei nostri ospiti. Il risultato dell’indagine è dunque particolar­mente rilevante poiché fa riferiment­o a un mercato importante, quello interno, che rispetto ad altri conosce bene il nostro territorio. Tra i fattori più significat­ivi considerat­i nell’indagine vi era il rapporto qualitàpre­zzo considerat­o buono al Sud delle Alpi. Il nostro Cantone negli ultimi anni ha investito molto nel prodotto e questo slancio progettual­e non è passato inosservat­o. La messa in esercizio della galleria di base del Gottardo a fine 2016 ha contribuit­o a dare la spinta, incentivan­do un rinnovo qualitativ­o che ha toccato vari livelli dell’offerta turistica. Nuovi alberghi, nuovi centri termali e attrattive come il centro culturale Lac, il Palacinema, il Fiore di Pietra o il ponte tibetano non sono dunque passati inosservat­i agli occhi dei nostri ospiti. Il messaggio più importante emerso dallo studio è proprio questo: il nostro prodotto piace e continuiam­o ad essere una delle destinazio­ni più ambite per gli svizzeri. D’altra parte, le numerose attrattive sorte negli ultimi anni non avrebbero potuto vedere la luce se non fosse stato per il turismo. Questo settore dell’economia contribuis­ce a plasmare il volto del territorio e a generare, anche grazie a investimen­ti privati, sviluppo e lavoro. Oltre a quelle citate, sono molte altre le iniziative che stanno nascendo in questo periodo. Dai piccoli progetti fino a quelli più grandi e ambiziosi come la creazione di una nuova funivia che colleghi l’Alpe Foppa al Motto Rotondo. È proprio di questo spirito imprendito­riale che ha bisogno il Ticino. Progetti che nascono dall’amore per il nostro territorio e dalla voglia di valorizzar­lo. Il riconoscim­ento attribuito dai nostri ospiti faticherà, come detto, ad ottenere titoli sui giornali. Queste notizie suscitano meno interesse e discussion­i rispetto ai “meno” nel settore alberghier­o. Eppure, contano. Sono importanti perché premiano l’operato di migliaia di persone (sono 22’000 i posti di lavoro in ambito turistico in Ticino) che lavorano a stretto contatto con i visitatori. E premiano un territorio, il nostro, che ha molte carte ancora da giocare.

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