Secoli di rifacimenti sulla base di un tempio pagano
Frutto di numerosi rifacimenti nel corso dei secoli, sino all’ultima aggiunta di un nuovo presbiterio nel 2004, NotreDame di Parigi è (era) un capolavoro dell’architettura gotica, il monumento più visitato in Francia, con oltre 12 milioni di turisti ogni anno. Edificata nel cuore della capitale, alla fine dell’Ile de la Cité, la sua costruzione iniziò nel 1163 e richiese circa due secoli di lavori, fino alle modifiche che le conferirono la struttura odierna. La chiesa venne in effetti costruita dove si trovava un tempio dedicato a Giove, a sua volta frutto della ricostruzione di Lutezia (il nome latino di Parigi) da parte di Caio Giulio Cesare dopo la resa di Vercingetorige del 52 a.C. Ha una pianta a croce latina e due torri campanarie, dove si può salire per godere una vista panoramica della città. La guglia di 45 metri, avvolta dalle fiamme e crollata ieri sera, fu costruita nel 1860. Anche le celebri vetrate a rosone hanno subito restauri e rifacimenti fino alla nostra epoca. A nord, la raffigurazione di immagini dell’Antico Testamento, a sud Cristo con santi, apostoli e angeli. La cattedrale subì gravi danni e razzie durante la Rivoluzione francese. E fu oggetto di un imponente restauro successivo diretto dall’architetto Viollet-leDuc, che diede all’edificio l’aspetto gotico per il quale è famoso in tutto il mondo. Proprio l’intervento di le-Duc fu controverso, sia per le la rimozione di elementi messi in precedenza, sia per l’aggiunta di sculture e anche per un riorientamento di cinque gradi della parte centrale dell’intelaiatura del rosone del transetto sud per farle assumere un orientamento cruciforme. Anche la Comune si mise all’opera per demolire quanto era possibile, ma senza troppi danni. Danni che non furono procurati nemmeno da due guerre mondiali. In base alla Legge francese sulla separazione tra Stato e Chiesa del 1905, l’edificio è proprietà dello Stato francese, come tutte le altre cattedrali fatte costruire dal Regno di Francia, e il suo utilizzo è assegnato alla Chiesa cattolica.