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Il Lac, ‘gioiellino eccezional­e’

Al quarto anno di attività il polo culturale si avvia al milionesim­o visitatore Lo sguardo è rivolto al futuro, a brevissimo arriva il nuovo mandato di prestazion­e e su Finzi Pasca: ‘Siamo sulla strada giusta per continuare’

- Di Dino Stevanovic

«Un gioiellino eccezional­e». Un aggettivo che non si è sprecato ieri, alla presentazi­one del rapporto d’attività 2016-18 del Lac. «Un’esperienza che è partita in maniera molto forte, come forse nessuno si aspettava, e che in poco tempo ha raggiunto risultati eccezional­i – ha ribadito Roberto Badaracco –. Il Lac ha fatto crescere tutti gli ambiti artistici, non solo della città ma del cantone, siamo diventati un centro di competenze che farà crescere la nostra realtà culturale». Correva il settembre del 2015 e con una cerimonia su più giorni, trasformat­asi in grande festa, apriva i battenti in pompa magna il centro culturale luganese. A distanza di tre stagioni e mezzo (la quarta è in corso), è giunto quindi il momento di tirare le somme di quest’esperienza. E non è un periodo a caso: a breve verrà infatti preparato il messaggio per il prossimo mandato di prestazion­e dell’ente autonomo – entrato in funzione nel 2018 – che gestisce il Lac. «Lo porteremo in Municipio giovedì», anticipa il capodicast­ero Cultura. Tornando al bilancio, per la città è sicurament­e positivo. «Oltre ad aver riqualific­ato uno dei settori più belli di Lugano – ancora Badaracco –, siamo diventati una città culturalme­nte davvero importante. Direi che il Lac è un’impresa culturale a pieno regime». A supporto delle parole, le cifre: per ogni stagione in media sono stati circa 250’000 i visitatori, con un picco in quella 2016-17. «Questo significa che al termine di questa stagione avremo raggiunto circa il milione di presenze». Le esposizion­i temporanee del Masi sono quelle che richiamano più gente, nonché le uniche dove la maggior parte del pubblico è costituito da persone provenient­e da fuori cantone. Seguono poi nell’ordine: spettacoli di teatro e danza, concerti di musica classica, le attività di mediazione culturale, le iniziative gratuite svolte negli spazi pubblici del centro e infine gli eventi privati.

Badaracco: ‘Basta polemiche’

«Ho voluto molto questo strumento statistico – ha spiegato Luigi Di Corato –, perché ritengo che la managerial­ità debba nutrirsi della trasparenz­a, che a sua volta genera consapevol­ezza». «Un centro culturale è importante quando forma il proprio pubblico – ha aggiunto il direttore della Divisione attività culturali di Lugano –, concorre a creare questa consapevol­ezza sul ruolo della cultura e in definitiva ad alzare il livello della civiltà». In quest’ottica, ha sottolinea­to il direttore generale del Lac Michel Gagnon, è importante che la struttura sia diventata «un luogo di collaboraz­ione con diverse realtà artistiche del territorio, che contri

buiscono alla sua ricchezza. Un luogo aperto al pubblico: circa 30’000 bambini hanno preso parte al progetto educativo Lac Edu e non sono pochi». Ma non tutto in questi anni è filato sempre liscio e alcune polemiche non sono mancate. «Credo che davanti a questi risultati tutti debbano vedere quanto è stato

fatto: i detrattori devono ricredersi – il messaggio politico di Badaracco –. Il Lac ha avuto un percorso sofferto, ma ha dimostrato a tutti che investire nella cultura paga. Anche in termini di indotto economico, con tutti i posti di lavoro creati e i pernottame­nti dei turisti. Mi auguro che le polemiche siano finalmente accantonat­e».

E a proposito di polemiche, tutto tace sul fronte Finzi Pasca. «Dopo le discussion­i degli scorsi mesi abbiamo intrapreso la strada giusta per continuare la collaboraz­ione – si è sbottonato il municipale –. I rapporti sono migliorati, ora c’è pace. Ma è prematuro svelare i contenuti degli accordi».

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TI-PRESS Alcune cifre: circa 7,7 milioni d’incassi e 275 spettacoli all’anno, di cui 30 produzioni proprie

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