A 218 all’ora sulla A2, beccato dai social
Dove non poté il radar, poterono i social. A 218 chilometri all’ora con tre ragazze minorenni a bordo, una della quali durante la spericolata ebbrezza, sui social ha postato il messaggio “si vola”. Storia di un nuovo “pirata della strada” 22enne che a tale, folle velocità, ha guidato sull’autostrada tra Mendrisio e Lugano la sera del 15 agosto 2017 e che ieri è stato condannato davanti alla Corte delle Assise correzionali di Lugano a 18 mesi sospesi con la condizionale per due anni di prova. Dal primo gennaio 2013 per i “pirati” la legge è stata inasprita: chi supera di 80 km/h la velocità consentita, rischia la detenzione da un minimo di 1 anno a un massimo di 4 anni. L’ammissione di essere stato lui alla guida è arrivata solo ieri in aula. Finora agli interrogatori il giovane si era avvalso della facoltà di non rispondere. «So di aver sbagliato, so che andavo veloce ma non so dire a quanto» – ha dichiarato l’imputato. Il quanto lo hanno indicato le riprese video eseguite con il telefonino del tachimetro da parte di due delle tre passeggere, che avevano implorato il giovane conducente di ridurre la velocità. Prove documentali dalle quali era scattata l’inchiesta penale. La difesa ha contestato l’attendibilità del tachimetro, chiedendo una pena massima di 60 aliquote sospese. Obiezione, questa, non accolta dal giudice Mauro Ermani che ha confermato l’atto d’accusa del procuratore pubblico Arturo Garzoni, il quale aveva richiesto 16 mesi di detenzione sospesi. Il giovane si era già visto ritirare la patente per un mese, sempre per velocità eccessiva. Ora ha dichiarato di essere «maturato». Il giudice gli ha dato fiducia. G.G.