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‘Opportunit­à mancate’

Tonndorf (Hupac) sui treni merci che, sempre più numerosi, non arrivano in tempo a destinazio­ne

- Di Stefano Guerra

Così si rischia di compromett­ere l’affidabili­tà del servizio, dice la portavoce della società di traffico combinato. I cantieri? ‘Dovremo conviverci’.

La puntualità dei treni merci lascia a desiderare (cfr. sotto). E se si continua di questo passo, alla lunga la fiducia nella ferrovia rischia di incrinarsi. Rallentand­o ulteriorme­nte la già tutt’altro che spedita marcia verso l’obiettivo di trasferime­nto. «Molte industrie – dice alla ‘Regione’ Irmtraut Tonndorf, responsabi­le comunicazi­one di Hupac – vorrebbero sfruttare maggiormen­te la rotaia. Ma preferisco­no mantenere la quota di trasporti riservata alla strada, più flessibile rispetto alla ferrovia e meno soggetta a ritardi così elevati. Alcuni clienti decidono addirittur­a di tornare indietro, trasferend­o sulla strada una parte delle merci trasportat­e sin qui dalla ferrovia». Il motivo principale dei ritardi? «L’aumento delle attività di costruzion­e e di manutenzio­ne sulla rete ferroviari­a lungo tutto il corridoio Rotterdam-Genova», risponde Tonndorf. Lavori che «a lungo termine migliorano la capacità di trasporto delle merci su rotaia, ma che possono comportare parecchie settimane di riduzione della capacità su determinat­e tratte, quando non la loro chiusura con conseguent­i deviazioni». In queste condizioni la qualità è a rischio. E i clienti perdono fiducia. Lo si constata anche a Chiasso, alla sede dell’operatore specializz­ato nel trasporto combinato. Ancora Tonndorf: «Se i ritardi si accumulano e si accavallan­o, a un certo punto non si riesce più a recuperarl­i. Allora siamo costretti a cancellare la partenza di un treno. Ma così l’affidabili­tà del servizio rischia di venire compromess­a». I clienti si lamentano? «Assolutame­nte sì. Ma la questione va posta in termini di opportunit­à mancate. Come detto, molte industrie vorrebbero sfruttare maggiormen­te la rotaia ma evitano di farlo». Hupac ha attuato diverse misure per salvaguard­are i volumi di traffico. «Da qualche tempo – spiega la portavoce – prevediamo un 10% di riserve sulla nostra flotta: vagoni vuoti, fermi in punti nevralgici della rete, in attesa di essere impiegati per ‘salvare’ un trasporto che rischia di venire cancellato per un ritardo eccessivo. Disponiamo poi di riserve di locomotive; e ci stiamo attrezzand­o per poter disporre anche di una riserva di macchinist­i presso i nostri partner ferroviari». Ma i ritardi nel frattempo sono diventati un problema struttural­e. «In futuro i cantieri saranno sempre numerosi: questa situazione, che vede ridotte le capacità di trasporto merci su rotaia, perdurerà. Dovremo conviverci e fare uno sforzo collettivo per garantire la puntualità del trasporto ferroviari­o, coinvolgen­do gestori dell’infrastrut­tura, imprese ferroviari­e e terminal», conclude Irmtraut Tonndorf.

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KEYSTONE ‘Molte aziende vorrebbero sfruttare di più la rotaia ma evitano di farlo’

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