‘Opportunità mancate’
Tonndorf (Hupac) sui treni merci che, sempre più numerosi, non arrivano in tempo a destinazione
Così si rischia di compromettere l’affidabilità del servizio, dice la portavoce della società di traffico combinato. I cantieri? ‘Dovremo conviverci’.
La puntualità dei treni merci lascia a desiderare (cfr. sotto). E se si continua di questo passo, alla lunga la fiducia nella ferrovia rischia di incrinarsi. Rallentando ulteriormente la già tutt’altro che spedita marcia verso l’obiettivo di trasferimento. «Molte industrie – dice alla ‘Regione’ Irmtraut Tonndorf, responsabile comunicazione di Hupac – vorrebbero sfruttare maggiormente la rotaia. Ma preferiscono mantenere la quota di trasporti riservata alla strada, più flessibile rispetto alla ferrovia e meno soggetta a ritardi così elevati. Alcuni clienti decidono addirittura di tornare indietro, trasferendo sulla strada una parte delle merci trasportate sin qui dalla ferrovia». Il motivo principale dei ritardi? «L’aumento delle attività di costruzione e di manutenzione sulla rete ferroviaria lungo tutto il corridoio Rotterdam-Genova», risponde Tonndorf. Lavori che «a lungo termine migliorano la capacità di trasporto delle merci su rotaia, ma che possono comportare parecchie settimane di riduzione della capacità su determinate tratte, quando non la loro chiusura con conseguenti deviazioni». In queste condizioni la qualità è a rischio. E i clienti perdono fiducia. Lo si constata anche a Chiasso, alla sede dell’operatore specializzato nel trasporto combinato. Ancora Tonndorf: «Se i ritardi si accumulano e si accavallano, a un certo punto non si riesce più a recuperarli. Allora siamo costretti a cancellare la partenza di un treno. Ma così l’affidabilità del servizio rischia di venire compromessa». I clienti si lamentano? «Assolutamente sì. Ma la questione va posta in termini di opportunità mancate. Come detto, molte industrie vorrebbero sfruttare maggiormente la rotaia ma evitano di farlo». Hupac ha attuato diverse misure per salvaguardare i volumi di traffico. «Da qualche tempo – spiega la portavoce – prevediamo un 10% di riserve sulla nostra flotta: vagoni vuoti, fermi in punti nevralgici della rete, in attesa di essere impiegati per ‘salvare’ un trasporto che rischia di venire cancellato per un ritardo eccessivo. Disponiamo poi di riserve di locomotive; e ci stiamo attrezzando per poter disporre anche di una riserva di macchinisti presso i nostri partner ferroviari». Ma i ritardi nel frattempo sono diventati un problema strutturale. «In futuro i cantieri saranno sempre numerosi: questa situazione, che vede ridotte le capacità di trasporto merci su rotaia, perdurerà. Dovremo conviverci e fare uno sforzo collettivo per garantire la puntualità del trasporto ferroviario, coinvolgendo gestori dell’infrastruttura, imprese ferroviarie e terminal», conclude Irmtraut Tonndorf.