Tardi alla meta per i molti cantieri e i pochi macchinisti. L’Uft rinuncia a sanzioni
“Lo sviluppo della qualità, e in particolare della puntualità del traffico merci ferroviario attraverso le Alpi, è un fattore decisivo per il successo del trasferimento”; e “la qualità (...) resta come prima insoddisfacente”. La questione, annosa, è stata rilanciata dall’Ufficio federale dei trasporti (Uft) in un rapporto pubblicato un mese fa. E ieri il ‘Tages-Anzeiger’ ha rimesso il dito nella piaga con un articolo dal titolo “Güterverkehr kommt nur schleppend voran’ (traducibile con ‘Il traffico merci avanza solo a stento’). La situazione è peggiorata nel secondo semestre dello scorso anno. In questo periodo solo il 44% dei convogli è giunto puntuale a destinazione e la quota di treni con ritardi superiori alle tre ore è aumentata al 29%. Secondo l’Uft, ciò è da attribuire alle sempre numerose deviazioni e alle temporanee chiusure di tratte ferroviarie dovute ai cantieri, così come alla carenza di macchinisti e materiale rotabile in alcune aziende di trasporto. La conseguenza: l’avvicinamento all’obiettivo di trasferimento avviene sempre a passi da lumaca (nel 2018 sono stati 950mila i camion transitati su strada attraverso le Alpi, un terzo in più di quanti ne prescrive la legge). Il problema – che l’apertura della galleria di base del Ceneri (settembre 2020) dovrebbe attenuare – ha origine all’estero. In particolare in Germania, dove sussiste una grave penuria di macchinisti. “Centinaia di treni restano fermi per ore ogni giorno perché mancano collaboratori”, ha detto lo scorso autunno alla ‘SonntagsZeitung’ il presidente del sindacato dei macchinisti tedeschi, che stimava in 800 il numero di macchinisti necessari per rispettare l’orario nel traffico merci. Berna ha le mani legate. In teoria la Legge sul trasporto merci offrirebbe una possibilità. In teoria... Da noi interpellato, l’Uft, spiega che “sarebbe possibile definire requisiti di qualità per il traffico merci e sanzionare il mancato rispetto tagliando le sovvenzioni. Ma siccome nel traffico merci sono coinvolti diversi attori (...), è spesso difficile attribuire esattamente le cause di ritardi. Per questo l’Uft rinuncia fino a nuovo avviso a queste misure, nell’interesse di un costruttivo lavoro di rimozione delle cause svolto con il coinvolgimento di tutti gli attori”.