Trump mette Ilhan nel mirino
Washington – Donald Trump ha rincarato la dose. Ancora ieri, nonostante siano cresciute le minacce di morte nei confronti di Ilhan Omar, il presidente statunitense è tornato ad accusare la deputata democratica (prima donna musulmana eletta al Congresso insieme a Rashida Tlaib) di non essere patriottica, ma al contrario, di essere “irrispettosa del nostro Paese”. Notare il “nostro”. Le minacce all’indirizzo di Omar sono cresciute dopo che Trump ha postato su Twitter un video in cui associa la giovane parlamentare agli attentati dell’11 settembre 2001, alternando le immagini di lei con quelle delle Torri gemelle in fiamme. Un allarme non trascurabile, se polizia ed Fbi, sollecitate dalla speaker della Camera Nancy Pelosi, hanno rafforzato le misure di sicurezza attorno alla parlamentare. Precisa la strategia di Trump: ha sfruttato alcune parole pronunciate da Omar in difesa dei cittadini di origine musulmana, trattati – ha detto – come cittadini di seconda classe perché “qualcuno ha fatto qualcosa”. Una sintesi forse infelice, che ha sdegnato la destra, sulla quale il presidente sembra basare un disegno non nuovo in vista delle presidenziali del 2020: dopo avere demonizzato gli immigrati in arrivo dal confine col Messico, è il momento di rimettere la retorica anti-Islam al centro della campagna elettorale. Sulla sua strada – democratici a parte – si è da ieri messo il primo repubblicano: Bill Weld. “Mi sarei vergognato di me stesso se non avessi deciso di correre”, ha spiegato l’ex governatore del Massachusetts, le cui possibilità di vittoria sono stimate a poco più di zero. Sarebbe una “tragedia politica” avere “altri sei anni di cose come quelle a cui abbiamo assistito negli ultimi 24 mesi alla Casa Bianca”, ha detto. Almeno lo ha fatto.