Nascose all’amante l’Hiv, niente sconti
Niente sconti di pena per il 54enne italiano, nato e cresciuto in Ticino, che nascose all’amante di avere il virus Hiv e ciononostante di avere avuto con lei due rapporti sessuali non protetti, nonché di aver spacciato eroina. La Corte di appello e revisione penale (presidente, la giudice Giovanna Roggero-Will, giudici a latere, Rosa Item e Attilio Rampini)ha confermato la stessa condanna a 3 anni e mezzo di carcere, interamente da espiare, inflitta nei confronti dell’uomo in primo grado lo scorso gennaio davanti alle Assise criminali di Lugano, presiedute dal giudice Amos Pagnamenta. La Corte di appello ha dunque respinto le richieste dell’imputato, difeso dall’avvocato Luisa Polli. La legale, venerdì scorso, in aula a Locarno durante la sua arringa non aveva contestato i reati, bensì l’entità della pena, battendosi per una riduzione. Ma i nuovi giudici chiamati a chinarsi sulla vicenda giudiziaria non hanno intravisto nessuna attenuante. Il 54enne, con un passato di tossicodipendenza e che spacciava per permettersi il proprio consumo personale, è stato riconosciuto colpevole di ripetute tentate lesioni gravi per aver avuto due rapporti non protetti con l’amante, la quale fortunatamente non ha contratto a sua volta il virus Hiv. La procuratrice pubblica, Pamela Pedretti, dal canto suo in requisitoria aveva proposto 3 anni e 6 mesi di carcere e di aumentare da 5 a 8 anni l’espulsione del 54enne dalla Svizzera. Richiesta, quest’ultima, non accolta dalla Corte di appello. Ora l’imputato, una volta ottenute le motivazioni della sentenza, potrà decidere se impugnare il verdetto e ricorrere al Tribunale federale. G.G.