Licenziata una professoressa del ‘Poli’ di Zurigo
Per il Consiglio dei Politecnici federali le accuse di mobbing dei dottorandi sono ‘giustificate’
Si tratta della prima volta che l’istituto universitario di Zurigo esonera un docente. Sono state adottate misure per evitare casi simili in futuro.
Per la prima volta nella sua storia il Politecnico di Zurigo ha licenziato una professoressa: le accuse nei suoi confronti di aver tiranneggiato i suoi dottorandi sono infatti state definite “giustificate” dal Consiglio dei Politecnici federali (Pf). Per evitare altre situazioni simili, l’istituto universitario ha inoltre adottato diverse misure.
Nell’ottobre del 2017, la ‘Nzz am Sonntag’ aveva per la prima volta riferito della vicenda: una professoressa di astronomia del ‘Poli’ di Zurigo (Eth) si sarebbe comportata inadeguatamente con i sui dottorandi per oltre dieci anni. Nell’articolo, diversi ex collaboratori avevano parlato di un ambiente di lavoro caratterizzato dalla sfiducia, di sedute fissate a tarda sera, della necessità di essere raggiungibili anche nel weekend. Inoltre, ricercatrici sarebbero state invitate a impegnarsi più nello studio che nel truccarsi il viso e alcune persone sarebbero scoppiate a piangere nel suo ufficio. Dottorandi e studenti avevano poi lamentato umiliazioni, mancanza di rispetto, pressione emotiva e la mancanza di un sostegno adeguato. In poche parole: ‘mobbing’. L’istituto di astronomia, dove la professoressa lavorava, è stato nel frattempo disciolto e i dottorandi interessati affidati ad altri professori del Dipartimento di fisica.
In seguito alle accuse, l’ex presidente dell’Eth Lino Guzzella aveva presentato lo scorso 31 ottobre i risultati di un’inchiesta amministrativa che rimproverava alla professoressa “un comportamento grave e iniquo”, consigliandone il licenziamento. Richiesta di licenziamento che è poi stata presentata ufficialmente al Consiglio dei Pf il 14 marzo scorso dal nuovo presidente dell’Eth, Joël Mesot.
Pochi giorni dopo, il 22 marzo, un’altra professoressa dell’Eth aveva però duramente criticato – in un’intervista pubblicata dalla rivista online ‘Republik’ – tale decisione, accusando il ‘Poli’ di gravi carenze direttive, di sessismo e di corruzione. “Con un professore uomo ci si sarebbe comportati diversamente”, aveva affermato. Il Consiglio dei Pf aveva quindi deciso di avviare un’inchiesta amministrativa affidata a una società di revisione e consulenza esterna: il rapporto, pubblicato settimana scorsa, ha però escluso discriminazioni o abusi di potere nelle nomine all’interno del dipartimento. Delle accuse all’Eth si è occupato anche il Controllo federale delle finanze, il quale, pur incoraggiando l’adozione di misure per una maggiore trasparenza, ha a sua volta escluso che ci siano state forme di discriminazione sistematica legate al sesso dei professori.
Il Consiglio dei Pf ha così deciso nelle sedute del 10 e dell’11 luglio che le accuse mosse contro la professoressa di astronomia erano “giustificate”, si legge in una nota diffusa ieri. Il suo comportamento è stato reputato incompatibile “con le aspettative relative alla supervisione dei dottorandi” e la cultura dell’Eth. Si tratta quindi della prima volta in 164 anni che l’Eth licenzia un professore o una professoressa. Nel comunicato, il Consiglio dei Pf ha precisato di avere ascoltato la professoressa e di averle dato la possibilità di prendere posizione sulle precedenti inchieste.
Per cercare di evitare casi simili in futuro, l’Eth ha adottato una serie di nuove misure. Quelle più urgenti riguardano i settori della prevenzione e della conduzione, così come il trattamento concreto di situazioni di conflitto, prosegue la nota. Chiaramente, sarà inoltre posta particolare attenzione all’assistenza nei confronti dei dottorandi: in futuro saranno seguiti almeno da due persone.