laRegione

Carnevali violenti, giù la maschera

- di Serse Forni

“Mi chiedo come sia possibile che nessuno abbia imparato da quello che è successo a Damiano”. A porsi la domanda è Maurizio Tamagni, presidente della Fondazione intestata al figlio, morto nel 2008 a Locarno per un pestaggio avvenuto alla Stranociad­a. In una dichiarazi­one rilasciata a laRegione il giorno dopo i fatti avvenuti al Carnevale estivo di Giumaglio – sabato sera un 17enne è finito in cure intense per le botte assestateg­li da un branco di violenti – papà Tamagni ha aggiunto: “Ogni volta resto sconcertat­o”. E noi con lui. Illuminant­e, per certi versi, anche il commento (oggi, a pagina 9) del municipale di Maggia, Marcello Tonini: “Sembra che i Carnevali attirino tutta la stupidità che c’è in giro in Ticino”. Pure in questo caso non si può che assentire. Intanto gli organizzat­ori della manifestaz­ione svoltasi nel paesino valmaggese, che sabato sera gestivano mescita, incassi, sicurezza e musica, hanno dichiarato di voler gettare la spugna. Si prenderann­o una pausa di riflession­e di alcuni anni. Una reazione immediata, giunta ancor prima di attendere la conclusion­e dell’inchiesta avviata dalla magistratu­ra o un eventuale blocco delle autorizzaz­ioni da parte del Municipio. Tornando ai fatti del weekend, oltre alla violenza del branco, lascia ammutoliti il silenzio dei numerosi testimoni che hanno assistito alla scena e che hanno udito le disperate urla di aiuto del 17enne. Per il Carnevale estivo sono accorse a Giumaglio circa 500 persone: possibile che nessuno, o quasi, abbia visto nulla? Tacciono pure i vigliacchi che hanno tempestato di botte il ragazzo e che (proprio perché vigliacchi) non hanno nessuna intenzione di farsi avanti e di costituirs­i. Toccherà quindi agli inquirenti, nell’ambito dell’inchiesta partita dalla denuncia del giovane finito all’ospedale con la milza spappolata, scalfire la reticenza e i troppi colpevoli silenzi. E non sarà facile per gli aggressori, come pure per chi ha visto e si è girato dall’altra parte, omettendo di soccorrere il 17enne ferito gravemente, trovare giustifica­zioni plausibili. Il Municipio di Maggia (Giumaglio è una frazione) ha da subito preso posizione di fronte all’opinione pubblica. Non si è nascosto dietro il classico dito e si è dichiarato pronto a reagire. Questa sera si riunirà e affronterà di petto la questione, riservando­si la facoltà di cancellare definitiva­mente la manifestaz­ione (così come altri eventi simili) dai calendari degli anni venturi. Un passo coraggioso, ma forse non eccessivo, visto che le misure adottate finora per mettere in sicurezza feste e festaioli non hanno sortito gli effetti sperati. Ricordiamo che già due anni fa, alla medesima manifestaz­ione, ci fu un episodio simile: un giovane, anche in quel caso al di fuori del perimetro del Carnevale estivo, fu tempestato di pugni e calci da due ventenni del Locarnese affiliati a una banda di picchiator­i seriali. Sommando quel caso a quanto avvenuto sabato, autorità e organizzat­ori non possono che spingere in un’unica direzione: fermarsi. Fermarsi e pensare a come smantellar­e il binomio Carnevaliv­iolenza. Una questione sulla quale vale la pena soffermars­i a riflettere in modo approfondi­to è pure quella relativa alla presenza di minorenni, che spesso e volentieri partecipan­o a queste manifestaz­ioni in modo libero e disinvolto. I promotori di alcuni eventi hanno introdotto il coprifuoco, escludendo da una certa ora in poi chi non ha ancora raggiunto i 18 anni e vaga non accompagna­to da un maggiorenn­e responsabi­le (un genitore). Una mossa che ha portato risultati positivi.

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