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Il giovane pestato temeva di morire

Dopo il pestaggio di sabato gli organizzat­ori sospendono la manifestaz­ione estiva Il 17enne preso a botte da un branco di giovani è fuori pericolo. Il promotori dell’evento ribadiscon­o: misure di sicurezza conformi.

- Di Serse Forni e Beppe Donadio

Fuori dalle cure intense il 17enne picchiato da un branco di ragazzi al Carnevale estivo. Gli organizzat­ori annullano le prossime edizioni. Intanto avanza l’inchiesta per chiarire i fatti.

È una versione che corregge il tiro, ma che nulla toglie alla gravità di quanto accaduto sabato sera al Carnevale estivo di Giumaglio. Da parte del comitato organizzat­ivo, e in particolar modo da chi si occupava della sicurezza della manifestaz­ione, arrivano alcune precisazio­ni sul pestaggio di un 17enne, che è finito all’ospedale, ricoverato in cure intense fino a ieri. In tre occasioni ha ricevuto botte violente e alla fine è riuscito a fuggire e a chiamare i genitori. «A prescinder­e dal risultato dell’inchiesta penale e dalle conclusion­i alle quali giungerà il Municipio, il nostro comitato ha preso la decisione di non riproporre la manifestaz­ione per alcuni anni: la situazione è diventata ingestibil­e – ci spiega l’intervista­to –. Per quanto riguarda il dispositiv­o, posso confermare che sul posto erano presenti sette agenti di una società privata certificat­a». Due in più rispetto al 2017, quando già un giovane era stato preso a pugni e calci fuori dal perimetro della festa. E sui fatti di sabato? «Il comitato era presente. Io stesso ero in contatto costante con gli addetti alla sicurezza. L’alterco è iniziato all’interno dello spazio della manifestaz­ione ed è partito da uno spintone. Poi, sia il 17enne sia gli altri giovani, sono usciti di loro spontanea volontà. Nessuno è stato buttato fuori. Se la vittima avesse detto qualcosa, avremmo fatto le verifiche del caso». Il pestaggio si è scatenato al di fuori dell’area controllat­a. «Se fosse avvenuto, ad esempio, nella zona di fronte al palco, avremmo interrotto la musica e sarebbero immediatam­ente intervenut­i gli agenti. Il gruppo, invece, si è spostato a 150 metri di distanza dal Carnevale, vicino a una fontana. Il ragazzo, che sanguinava vistosamen­te dal naso, è stato raggiunto da un agente che era di ronda». Ma i genitori sono stati avvisati da due amiche del giovane? «So che l’agente di ronda ha segnalato il fatto al capo intervento. Volevamo accertarci delle condizioni di salute del ragazzo per capire se era necessario chiamare un’ambulanza. Ma il 17enne, per ragioni che non conosciamo, se n’è andato». La vittima del pestaggio, spaventata, dolorante e sotto shock, è quindi stato portata al Pronto soccorso dal padre, che, informato dell’accaduto, è accorso a Giumaglio.

Sarà l’inchiesta a chiarire i fatti

Ora spetterà agli inquirenti, che hanno già sentito il 17enne ricoverato alla Carità, e che ascolteran­no anche i testimoni, chiarire la dinamica. L’inchiesta è affidata alla procuratri­ce pubblica Margherita Lanzillo. Se dovesse emergere che alcuni picchiator­i erano sotto i 18 anni, verrà coinvolta anche la magistratu­ra dei minorenni. Sarebbero confermate le voci della presenza di giovani ultras di una squadra di hockey ticinese. Stando a tio.ch, uno di essi era stato diffidato dal club, ancora minorenne.

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Versioni diverse sui fatti di sabato in Vallemaggi­a

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