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Patente: segnalate, ma è tutto a posto

La procedura nel frattempo è terminata. La Sezione della Circolazio­ne: ‘Le segnalazio­ni devono essere circostanz­iate, precise e coerenti. Si tratta comunque di casi rari’.

- Di Dino Stevanovic

È capitato a due donne del Luganese, che sono state segnalate da un privato, ma la procedura ha dato esito positivo: possono continuare a guidare. La Sezione della Circolazio­ne: ‘Casi rari’.

Una minoranza. I casi di sospetta inidoneità alla guida segnalati da privati cittadini sono rari. A rivelarlo è la Sezione della Circolazio­ne (Sc), che abbiamo contattato per una presa di posizione in merito a un articolo apparso sul ‘Caffè’ alcune settimane fa (cfr. correlato). A far discutere, in sintesi, è la raccomanda­ta arrivata a due donne del Luganese con l’indicazion­e di recarsi dal medico del traffico per verificare la loro capacità di guidare. Ma andando oltre alla vicenda personale, determinat­i interrogat­ivi generici sulla questione sorgono. È davvero sufficient­e una segnalazio­ne privata per ricevere una richiesta di questo genere da parte della Sc? Siamo quindi tutti potenzialm­ente a rischio? A risponderc­i è il capo dell’Ufficio giuridico della Sc, Michele Isolini.

«Sul caso singolo non possiamo naturalmen­te esprimerci – chiarisce –, va comunque sottolinea­to che la segnalazio­ne deve essere circostanz­iata, precisa, coerente. Di regola, derivano da atti d’autorità come rapporti di polizia, decisioni giudiziari­e o da rapporti medici o dell’Ufficio AI e possono essere, ma non necessaria­mente, connesse a infrazioni stradali». «Vi sono tuttavia – conferma Isolini – anche segnalazio­ni di privati cittadini e in questi casi, delicati, la legge prevede che l’autorità amministra­tiva ordini in prima battuta la verifica dell’idoneità da parte del medico curante e che qualora sia richiesto dal denunciant­e, l’autorità deve mantenere l’assoluta riservatez­za sulla segnalazio­ne».

Il capouffici­o ricorda inoltre che la volontà di fondo di queste verifiche è proteggere la sicurezza degli utenti della strada, compresa quella dell’esaminato. «Nei casi in cui la segnalazio­ne è fatta da un privato – aggiunge – questi viene di principio sentito, anche con una convocazio­ne, per conoscerlo e per dargli modo di presentars­i all’autorità, di fargli comprender­e il peso e le conseguenz­e della sua denuncia, di escludere eventuali coinvolgim­enti personali e di approfondi­re ulteriorme­nte la sua segnalazio­ne. Questa viene presa sul serio ma viene altrettant­o seriamente ponderata anche nell’ottica della sua invasività nella sfera personale del segnalato».

Isolini sottolinea infine che casi del genere sono «rari, ma ciò non toglie che non possono essere ignorati o trattati con superficia­lità. L’autorità è ben consapevol­e che ogni questione che tocca la libertà e i diritti del cittadino è importante e delicata e cerca pertanto di adottare ogni volta il miglior approccio e soluzione possibile nel rispetto sia dell’interesse dell’individuo, sia di quello collettivo». Una questione, quindi, di equilibrio.

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TI-PRESS Il procedimen­to ha avuto esito positivo per le esaminate

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