Il Verbano al microscopio di Legambiente
È un bilancio in chiaroscuro quello della Goletta dei Laghi di Legambiente sulla qualità delle acque del Verbano. Se nulla di negativo si segnala dalla sponda piemontese del Lago Maggiore da Verbania al confine di Stato, a partire da Cannobio e Cannero Rivera – in quanto nulla è subentrato a modificare una consolidata situazione –, notizie per nulla positive giungono invece dalla sponda lombarda dal Verbano. Su cinque punti monitorati, ben quattro sono risultati fortemente inquinati: Luino Centro, Laveno Mombello, presso la foce del torrente Boesio, Ispra, in corrispondenza della foce del torrente Acqua Negra e la foce del Bardello, nel territorio comunale di Brebbia. Entro i limiti la spiaggia del Lido Comunale a Germignaga.
Ritardi decennali
“Purtroppo i risultati delle analisi ci confermano ancora una volta la forte criticità delle acque dei torrenti e i ritardi decennali legati alla depurazione” è il commento di Valentina Minazzi, presidente di Legambiente Varese. “Abbiamo bisogno di superare le lentezze burocratiche e far partire immediatamente investimenti mirati per completare le reti fognarie, i collettamenti e gli adeguamenti degli impianti di depurazione”. Amarezza nelle parole di Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia: “Ci lascia basiti che a Luino, una delle più belle cittadine del Lago Maggiore, ci siano ancora scarichi a lago non controllati e più volte segnalati dai cittadini. La qualità delle acque è una priorità non più derogabile”. La Goletta dei Laghi ha monitorato la sponda piemontese del basso Verbano. E qui i risultati sono negativi. Quattro i campionamenti, tutti risultati “fortemente inquinati”: due ad Arona, uno ciascuno a Dormelletto e Lesa.
Sempre allarmante la presenza di microplastiche nelle acque del Lago Maggiore: i numeri la quantificano in oltre centomila particelle per chilometro quadrato.