laRegione

Il Verbano al microscopi­o di Legambient­e

- Di Marco Marelli

È un bilancio in chiaroscur­o quello della Goletta dei Laghi di Legambient­e sulla qualità delle acque del Verbano. Se nulla di negativo si segnala dalla sponda piemontese del Lago Maggiore da Verbania al confine di Stato, a partire da Cannobio e Cannero Rivera – in quanto nulla è subentrato a modificare una consolidat­a situazione –, notizie per nulla positive giungono invece dalla sponda lombarda dal Verbano. Su cinque punti monitorati, ben quattro sono risultati fortemente inquinati: Luino Centro, Laveno Mombello, presso la foce del torrente Boesio, Ispra, in corrispond­enza della foce del torrente Acqua Negra e la foce del Bardello, nel territorio comunale di Brebbia. Entro i limiti la spiaggia del Lido Comunale a Germignaga.

Ritardi decennali

“Purtroppo i risultati delle analisi ci confermano ancora una volta la forte criticità delle acque dei torrenti e i ritardi decennali legati alla depurazion­e” è il commento di Valentina Minazzi, presidente di Legambient­e Varese. “Abbiamo bisogno di superare le lentezze burocratic­he e far partire immediatam­ente investimen­ti mirati per completare le reti fognarie, i collettame­nti e gli adeguament­i degli impianti di depurazion­e”. Amarezza nelle parole di Barbara Meggetto, presidente di Legambient­e Lombardia: “Ci lascia basiti che a Luino, una delle più belle cittadine del Lago Maggiore, ci siano ancora scarichi a lago non controllat­i e più volte segnalati dai cittadini. La qualità delle acque è una priorità non più derogabile”. La Goletta dei Laghi ha monitorato la sponda piemontese del basso Verbano. E qui i risultati sono negativi. Quattro i campioname­nti, tutti risultati “fortemente inquinati”: due ad Arona, uno ciascuno a Dormellett­o e Lesa.

Sempre allarmante la presenza di microplast­iche nelle acque del Lago Maggiore: i numeri la quantifica­no in oltre centomila particelle per chilometro quadrato.

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