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Tra debiti e senza lavoro

Stando all’Associazio­ne Sos debiti, sono sempre di più le persone di mezza età con difficoltà finanziari­e. Le cause: licenziame­nto e malattia.

- Di Generoso Chiaradonn­a

«Non esiste né un profilo tipo della persona sovraindeb­itata, né un posto del Ticino più rappresent­ato di altri. Quello che notiamo dal nostro osservator­io è che negli ultimi anni sono aumentati gli over 50enni che si trovano in una situazione di disagio finanziari­o e spesso a seguito della perdita del posto di lavoro». È quanto afferma, da noi contattata, Simona Bernasconi, responsabi­le dell’associazio­ne ‘Sos debiti’ (www.sosdebiti.ch) riconosciu­ta e sovvenzion­ata dal Cantone per la consulenza a persone sovraindeb­itate. «Il fenomeno non è assolutame­nte sotto controllo. Anzi, tendenzial­mente – dal nostro osservator­io – sta aumentando. Soprattutt­o le persone che a seguito della perdita del posto di lavoro o per le conseguenz­e di una malattia si trovano in difficoltà economiche stanno aumentando», continua Simona Bernasconi. E non sempre è lo stile di vita sopra le righe la causa principale di una situazione debitoria ingestibil­e. «Difficoltà a reintegrar­si nel mondo del lavoro, malattia e divorzio sono le principali cause dell’indebitame­nto eccessivo. Vediamo sempre più anche anziani in Avs che a seguito di entrate ridotte si ritrovano a non gestire più la spirale dell’indebitame­nto», continua la responsabi­le di Sos debiti. E infine i giovani. «Se la famiglia di origine è in difficoltà, è più facile che anche i figli siano in difficoltà. Non è però detto che ciò accada. Insomma, l’indebitame­nto è un fenomeno sotterrane­o più presente di quanto si immagini», aggiunge la signora Bernasconi ricordando che un debito – di qualsiasi natura – è per sempre. «In alcuni casi si arriva all’autofallim­ento – come ultima ratio – e all’emissione di un attestato di carenza beni per dare respiro alla persona indebitata che deve però essere consapevol­e che il debito non viene cancellato, ma congelato. Se la situazione finanziari­a dovesse migliorare, il debito pregresso andrà onorato». Ma è tra i giovani che le conseguenz­e di un precetto esecutivo o di un attestato di carenza beni vengono sottovalut­ate. Stando all’ultimo report di Intrum, società di riscossion­e, molti giovani (tra i 18-25 anni) prendono alla leggera i solleciti di pagamento. Indebitars­i, insomma, appare la normalità. Per pagare c’è sempre tempo.

«I giovani devono prendere la giusta confidenza con il denaro e con il valore delle cose», ci spiega Ilario Lodi, responsabi­le di Pro Juventute per la Svizzera italiana. «Non demonizzia­mo gli acquisti, ma informiamo i giovani che ogni scelta ha una conseguenz­a. Per questa ragione è importante che imparino presto a gestire i soldi in modo consapevol­e sviluppand­o proprie competenze finanziari­e». Aggiunge Lodi che fino a pochi anni fa «non esistevano computer, cellulari e campagne pubblicita­rie rivolte anche ai giovanissi­mi. L’atto dell’acquisto avveniva nei negozi e il pagamento era in contanti. Con il pagamento digitale e gli acquisti su Internet, il denaro è diventato più astratto. La prevenzion­e è diventata quindi molto più importante».

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TI-PRESS Un calo improvviso del reddito e si accumulano arretrati

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