I segreti del volo #1
Avere ali per volare è uno dei più grandi sogni dell’uomo e, nel corso della storia, in molti ci hanno provato. A cominciare dal leggendario Icaro, le cui ali di cera si sciolsero col calore del sole facendolo precipitare, per finire con il grande Leonardo da Vinci, che più volte cercò di creare ali artificiali in grado di far volare l’uomo. Non
riuscendoci mai, però. La capacità di volare con ali proprie è un dono che la natura ha fatto solo ad alcune specie. Chi vola ha spesso una particolarità: ha penne e piume. Ma non sono mica tutte uguali! Esistono tre tipi principali di penne: le remiganti e le timoniere, dette anche penne del volo (su coda e ali), le copritrici che rivestono l’intero corpo rendendolo aerodinamico e le morbidissime e soffici piume, quelle più a contatto con la pelle che, intrappolando l’aria al loro interno, mantengono caldo il corpo degli uccelli. Ogni uccello possiede in media circa 20mila piume e in genere cambia il piumaggio due volte l’anno. L’uccello che possiede le piume più fitte del mondo non vola, ma nuota: il pinguino.
Grazie a questa muta da “sub” che forma una barriera impenetrabile all’acqua, può tuffarsi nelle acque antartiche senza soffrire troppo il freddo. La penna ha un asse centrale rigido, il rachide, la cui base è profondamente inserita nella pelle. La parte esterna visibile, invece, è detta vessillo. Il vessillo è, a sua volta, formato da barbe e barbule che si agganciano strettamente fra di loro formando una superficie piana e leggerissima. Nelle piume, morbide e folte, barbule e barbe non si agganciano fra loro.