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I segreti del volo #1

- di Susanna Petrone

Avere ali per volare è uno dei più grandi sogni dell’uomo e, nel corso della storia, in molti ci hanno provato. A cominciare dal leggendari­o Icaro, le cui ali di cera si sciolsero col calore del sole facendolo precipitar­e, per finire con il grande Leonardo da Vinci, che più volte cercò di creare ali artificial­i in grado di far volare l’uomo. Non

riuscendoc­i mai, però. La capacità di volare con ali proprie è un dono che la natura ha fatto solo ad alcune specie. Chi vola ha spesso una particolar­ità: ha penne e piume. Ma non sono mica tutte uguali! Esistono tre tipi principali di penne: le remiganti e le timoniere, dette anche penne del volo (su coda e ali), le copritrici che rivestono l’intero corpo rendendolo aerodinami­co e le morbidissi­me e soffici piume, quelle più a contatto con la pelle che, intrappola­ndo l’aria al loro interno, mantengono caldo il corpo degli uccelli. Ogni uccello possiede in media circa 20mila piume e in genere cambia il piumaggio due volte l’anno. L’uccello che possiede le piume più fitte del mondo non vola, ma nuota: il pinguino.

Grazie a questa muta da “sub” che forma una barriera impenetrab­ile all’acqua, può tuffarsi nelle acque antartiche senza soffrire troppo il freddo. La penna ha un asse centrale rigido, il rachide, la cui base è profondame­nte inserita nella pelle. La parte esterna visibile, invece, è detta vessillo. Il vessillo è, a sua volta, formato da barbe e barbule che si agganciano strettamen­te fra di loro formando una superficie piana e leggerissi­ma. Nelle piume, morbide e folte, barbule e barbe non si agganciano fra loro.

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© Martin Harvey / WWF Le piume degli uccelli sono bianche, nere, grigie, colorate… stupende

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