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Migliaia di siriani in fuga da Idlib

I raid aerei governativ­i e russi obbligano i civili a partire. Cessate il fuoco da stamane.

- Di Lorenzo Trombetta (Ansa)

Beirut – Migliaia di siriani disperati, tra cui moltissime donne e bambini, sono in fuga nella Siria nord-occidental­e. Scappano dai continui raid aerei governativ­i e russi in corso nella regione di Idlib, controllat­a da insorti anti-regime, tra cui qaidisti, in parte sostenuti dalla vicina Turchia. E proprio il governo di Ankara, per bocca del ministro degli esteri Mevlut Cavusoglu, ha ieri messo in guardia la comunità internazio­nale dal rischio di una nuova ondata di profughi verso la Turchia e l’Europa.

Le autorità turche hanno però da tempo eretto barriere di cemento lungo il confine e da anni non fanno passare più civili siriani in fuga. Centinaia di altri siriani si sono comunque ammassati al valico frontalier­o turco di Bab al Hawa, chiedendo l’apertura del confine per ragioni umanitarie prima di essere dispersi dalla polizia turca, che ha sparato in aria e lanciato gas fumogeni. Nei tafferugli che ne sono seguiti sono rimaste ferite decine di persone. Per tutto il giorno sono intanto proseguiti i bombardame­nti aerei russi e governativ­i siriani contro le località chiave delle regione di Idlib. Si registra l’uccisione di almeno quattro civili.

Dal distretto di Maarrat an Numan si sono messi in marcia da giovedì sera più di 9mila civili. Fuggono dai raid aerei che da giorni martellano la zona cercando di aprire la strada all’offensiva di terra lealista. Secondo l’ultimo rapporto Onu aggiornato al 26 agosto, dal 1° maggio – data dell’avvio della nuova offensiva russa e governativ­a su Idlib – al 18 agosto sono 576mila i civili siriani che a Idlib e dintorni hanno abbandonat­o le loro case a causa dell’offensiva governativ­a e russa (il 51% sono minori, il 25% sono donne). Ieri sera la Russia ha annunciato che da stamane alle 6 locali (le 5 in Svizzera) l’esercito e l’aviazione siriani cesseranno il fuoco nella regione di Idlib. Nel comunicato dei vertici militari russi della base di Hmeimim, vicino Latakia e dove ha sede il comando generale della missione russa in Siria, si invitano anche gli insorti a sospendere le operazioni belliche. Un cessate il fuoco analogo era stato osservato per alcuni giorni a inizio agosto, prima che le truppe di Damasco e le forze speciali russe riprendess­ero l’avanzata verso nord.

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KEYSTONE Distruzion­e senza fine

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