laRegione

Sulle tracce di… Annibale

Oggi a Tesserete la prima edizione dell’Ocr. ‘È come essere in un videogioco’.

- Di Giorgia Mossi

Più di venti ostacoli, ma una sola strada da percorre. Otto chilometri estenuanti contraddis­tinti da fango, fossati, rocce... Ma non solo. È questo ciò che attende gli atleti quest’oggi a Tesserete, per la prima edizione dell’Hannibal’s crossing race. Una sfida tra titani in cui a contare non è solamente il fisico, bensì anche resistenza, velocità e destrezza... «Dopo aver realizzato il parco calistenic­o (una struttura per eseguire esercizi a corpo libero, ndr), l’idea era di organizzar­e anche alle nostre latitudini una gara Ocr» spiega Antonello Atzeni, ideatore del progetto. «L’intento era di portare un nuovo marchio, non così conosciuto come la SpartanRac­e, e la scelta è ricaduta sull’Hannibal». Il cui nome, tra l’altro, è un omaggio al celebre condottier­o cartagines­e che attraversò le Alpi. Quel sogno, che era nel cassetto da parecchio tempo, grazie al supporto del Comune di Tesserete, è diventato realtà. «Il percorso, 8 chilometri e più con un dislivello di 300 metri, è relativame­nte semplice. Grazie alla possibilit­à di ripetere più volte l’ostacolo o – addirittur­a – di non eseguirlo, chiunque può terminare la corsa. Se una persona, per esempio, non se la sente di scendere da un muro di 2,5 metri può tranquilla­mente procedere con la gara». Norma che vale solamente nelle categorie non competitiv­e. Ai nastri di partenza delle batterie élite, age group e team i concorrent­i vengono dotati di tre braccialet­ti. Per ogni ostacolo non superato correttame­nte, uno di questi verrà tagliato comportand­o un’addizione di 5-10 minuti al tempo finale. «È come entrare a fare parte di un videogioco in cui si hanno a disposizio­ne tre vite. Per evitare che l’atleta in procinto di effettuare il primo tentativo venga penalizzat­o da chi sta riprovando, sono state realizzate due corsie: la preferenzi­ale a sinistra, quella per i successivi tentativi a destra». Una competizio­ne tutto fuorché monotona, che porta pure a un migliorame­nto della salute psicofisic­a. «È un’attività sportiva che, oltre a divertire molto e mantenere in forma il fisico, è ricca di imprevisti. È necessario mettersi in gioco e superare i propri limiti». E, per l’occasione, è stato allestito un percorso ad hoc che ricorda molto quelli utilizzati negli addestrame­nti militari. Ma oltre a superare corsi d’acqua, strisciare sotto il filo spinato e saltare attraverso il fuoco i concorrent­i dovranno anche mantenere una certa andatura di corsa. «Può capitare di ritrovarsi in un crepaccio e dover risalire con una corda o una rete, però terminato questo imprevisto si deve continuare a correre verso il prossimo ostacolo».

 ??  ?? E non bisogna aver paura di sporcarsi le mani
E non bisogna aver paura di sporcarsi le mani

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland