Sulle tracce di… Annibale
Oggi a Tesserete la prima edizione dell’Ocr. ‘È come essere in un videogioco’.
Più di venti ostacoli, ma una sola strada da percorre. Otto chilometri estenuanti contraddistinti da fango, fossati, rocce... Ma non solo. È questo ciò che attende gli atleti quest’oggi a Tesserete, per la prima edizione dell’Hannibal’s crossing race. Una sfida tra titani in cui a contare non è solamente il fisico, bensì anche resistenza, velocità e destrezza... «Dopo aver realizzato il parco calistenico (una struttura per eseguire esercizi a corpo libero, ndr), l’idea era di organizzare anche alle nostre latitudini una gara Ocr» spiega Antonello Atzeni, ideatore del progetto. «L’intento era di portare un nuovo marchio, non così conosciuto come la SpartanRace, e la scelta è ricaduta sull’Hannibal». Il cui nome, tra l’altro, è un omaggio al celebre condottiero cartaginese che attraversò le Alpi. Quel sogno, che era nel cassetto da parecchio tempo, grazie al supporto del Comune di Tesserete, è diventato realtà. «Il percorso, 8 chilometri e più con un dislivello di 300 metri, è relativamente semplice. Grazie alla possibilità di ripetere più volte l’ostacolo o – addirittura – di non eseguirlo, chiunque può terminare la corsa. Se una persona, per esempio, non se la sente di scendere da un muro di 2,5 metri può tranquillamente procedere con la gara». Norma che vale solamente nelle categorie non competitive. Ai nastri di partenza delle batterie élite, age group e team i concorrenti vengono dotati di tre braccialetti. Per ogni ostacolo non superato correttamente, uno di questi verrà tagliato comportando un’addizione di 5-10 minuti al tempo finale. «È come entrare a fare parte di un videogioco in cui si hanno a disposizione tre vite. Per evitare che l’atleta in procinto di effettuare il primo tentativo venga penalizzato da chi sta riprovando, sono state realizzate due corsie: la preferenziale a sinistra, quella per i successivi tentativi a destra». Una competizione tutto fuorché monotona, che porta pure a un miglioramento della salute psicofisica. «È un’attività sportiva che, oltre a divertire molto e mantenere in forma il fisico, è ricca di imprevisti. È necessario mettersi in gioco e superare i propri limiti». E, per l’occasione, è stato allestito un percorso ad hoc che ricorda molto quelli utilizzati negli addestramenti militari. Ma oltre a superare corsi d’acqua, strisciare sotto il filo spinato e saltare attraverso il fuoco i concorrenti dovranno anche mantenere una certa andatura di corsa. «Può capitare di ritrovarsi in un crepaccio e dover risalire con una corda o una rete, però terminato questo imprevisto si deve continuare a correre verso il prossimo ostacolo».