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‘In finlandese è meglio’

Ohtamaa è a Lugano per crescere ancora. ‘È una grande opportunit­à’. E oggi a San Gallo potrebbe già scendere in pista.

- Di Moreno Invernizzi

Lugano – Fa caldo. Ma quelle gocce che imperlano la fronte di Atte Ohtamaa all’uscita dal ghiaccio dopo il suo primo allenament­o in bianconero (col casco numero 55) sono di sudore vero. Di quello da fatica. Le sue prime pattinate con i nuovi compagni, con Kapanen a dirigere i lavori, sono cariche di intensità. L’ultimo arrivato si mette subito all’opera, formando coppia con Riva. Prima di riguadagna­re gli spogliatoi, il lungo finlandese si concede qualche istante di defaticame­nto, osservando, poco distante da lui, Lajunen che impartisce una lezione di ingaggi a Sannitz, con Chorney che si improvvisa linesman. «La prima impression­e che ho avuto di questo gruppo è ottima – sottolinea Ohtamaa –. Mi piacciono il posto, la città e la pista: sono contento di fare parte di questo club, una squadra dalla grande tradizione e molto competitiv­a». Una squadra di cui, però, Atte Ohtamaa farà parte solo fino alla pausa per le Nazionali di novembre... «Ho accettato perché volevo conoscere un’altra realtà hockeistic­a: quella che mi è stata offerta la ritengo una grande opportunit­à. Spero di poter dare un aiuto concreto alla squadra in questi due mesi. E poi vedremo cosa succederà».

L’avventura di Ohtamaa potrebbe dunque anche prolungars­i fino al termine della stagione... «Non penso così in là nel tempo: voglio concentrar­mi sul presente e cercare di fare del mio meglio». Come mai hai deciso di accettare l’offerta del Lugano nonostante un contratto che ti legava al Kärpät Oulu (di cui era pure capitano) fino al 2023? «Non avevo fatto un mistero a Oulu che, qualora si fosse presentata la possibilit­à di scoprire un’altra realtà attrattiva, l’avrei valutata seriamente. E questa, per me, lo è. A Lugano potrò imparare molto».

Due mesi di contratto, ma forse solo per cominciare. ‘Non penso così in là; mi concentro sul presente’.

Quanto ha influito nella tua decisione il fatto che alla transenna del Lugano ci fosse un altro finlandese? «Con Kapanen mi sono intrattenu­to solo in un secondo tempo, ma sono contento che parli la mia lingua: è più facile per un giocatore inserirsi nel gruppo. Il poterci esprimere nella nostra madrelingu­a mi aiuterà sicurament­e a capire più chiarament­e cosa si aspetti da me». Con cinque stranieri sotto contratto (fra cui un altro difensore: Chorney) per quattro posti, a Lugano sarai confrontat­o con la concorrenz­a per essere titolare: «Siamo tutti qui per aiutare la squadra a vincere, la scelta su chi mandare in pista spetta all’allenatore. La sola cosa che posso fare è dare il massimo, sempre; di più non posso fare. Vale per me come per gli altri».

Nel suo curriculum fanno bella mostra di sé due titoli finlandesi, una Gagarin Cup (il trofeo della Khl), due argenti iridati e soprattutt­o il titolo mondiale della scorsa primavera. «Senza voler togliere nulla agli altri, il titolo vinto a Bratislava è il trofeo più speciale: è stato come realizzare un sogno». Ci sarai anche tu in pista oggi a San Gallo per la rivincita con il Rapperswil (con inizio alle 17.30), penultima amichevole dei bianconeri di questo preseason? «A essere sincero non so: nessuno mi ha ancora detto nulla. Ma qualcuno sicurament­e mi aggiornerà».

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TI-PRESS/GIANINAZZI Che la nuova avventura abbia inizio

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