Negazionismo climatico: analfabetismo scientifico e complottismo
Sabato scorso ho partecipato ad un’escursione tra glaciologi, sopra Bettmeralp, laddove si gode la classica vista sul grande ghiacciaio dell’Aletsch. Il suo arretramento è evidente e drammatico. Ma quel che più impressiona è il fatto che tutta quella massa di ghiaccio non è “in equilibrio” con il clima attuale ed è quindi destinata a scomparire nei prossimi decenni. E ciò anche se le emissioni di gas ad effetto serra – il cui impatto sul clima è ormai riconosciuto dalla comunità scientifica quasi all’unanimità – si stabilizzassero fin da subito al livello attuale. Lo stesso giorno leggo sul CdT un articolo in seconda pagina dal titolo “La manipolazione di massa sul riscaldamento globale”. Resto allibito. Un testo che cerca di spacciare per conoscenze serie e fondate alcune evidenti falsità scientifiche e di una pochezza argomentativa sconcertante. Illuminante al proposito il riferimento ai (presunti) rapporti di sudditanza fra politica e ricerca scientifica: prima si afferma che i politici non capiscono nulla e sono sudditi degli esperti scientifici, e poche righe più avanti si afferma che questi ultimi sono sudditi dei primi che ne finanziano le ricerche… Ci avete capito qualcosa?
Nel testo si fanno poi generici riferimenti a “potenti lobby” di cui sarebbero al servizio tanto la scienza quanto la politica, a “interessi finanziari di migliaia di miliardi di dollari” che si nasconderebbero dietro agli allarmi lanciati sul tema dei cambiamenti climatici. Avrebbe la cortesia il sig. Fontana di spiegarci a chi e a cosa fa riferimento? Giusto per capire se non si tratta del solito fumo senza arrosto, delle solite quattro balle da bar sparate tanto per darsi le arie di uno che la sa lunga.
Mi chiedo infine se davvero al CdT si ritiene che pubblicare testi simili abbia qualcosa a che fare con l’informazione e con il servizio al pubblico...