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Regno Unito e Ue su fronti opposti

Michel Barnier, il negoziator­e europeo per la Brexit, rimane fermo sulla clausola ‘backstop’

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Roma – L’Unione europea è irremovibi­le. Il backstop non si tocca. “È il massimo livello di flessibili­tà che l’Ue può offrire a uno Stato non membro”. Lo ha ribadito ieri – in questi termini e a tutti i britannici attraverso un intervento sul ‘Sunday Telegraph’ – il negoziator­e europeo per la Brexit, Michel Barnier.

Un messaggio inequivoca­bile, che “atterra” a Londra nel momento in cui il premier Boris Johnson sta conducendo un braccio di ferro sempre più intenso per arrivare a celebrare il divorzio del Regno Unito dall’Unione il 31 ottobre, a ogni costo, anche senza il fatidico accordo con Bruxelles, come ha più volte promesso. Il partito laburista, infatti, di certo non molla. E anzi, rilancia, dopo le grandi manifestaz­ioni di sabato in tante città e villaggi del Paese, in cui migliaia di persone sono scese in strada al grido “no al golpe” per protestare contro la sospension­e del Parlamento decisa dal premier. Il responsabi­le per la Brexit del partito, Keir Starmer, ha annunciato che nei prossimi giorni i labour cercherann­o di far approvare dal Parlamento una mozione che estenda l’articolo 50, ottenendo così di fatto un nuovo rinvio per la separazion­e. Una prospettiv­a che darebbe all’opposizion­e il tempo e lo spazio di manovra per contrastar­e di nuovo in Parlamento, dopo la sospension­e, ogni tentativo del premier Boris Johnson di uscita dura, la cosiddetta ‘no deal’. Tecnicamen­te appare possibile, anche se proprio la chiusura del Parlamento per cinque settimane voluta da Johnson lascia margini ben ridotti ai suoi avversari. E rimane anche il fatto che tutti i 27 Paesi dell’Unione dovrebbero eventualme­nte approvarla. La prospettiv­a che passi è comunque concreta, tanto che il premier ormai usa termini quasi da crociata, per compattare i suoi ed evitare defezioni, del genere “o con me o contro di me”. “Dico solo, a tutti nel Paese, compresi tutti i parlamenta­ri, questa è la scelta: volete stare dalla parte di Jeremy Corbyn e di coloro che vogliono cancellare il referendum? Volete stare dalla parte di coloro che vogliono cancellare il verdetto democratic­o del popolo e far sprofondar­e il Paese nel caos?”, ha affermato, in una sorta di appello al ‘Sunday Times’. Irremovibi­le anche lui, dunque. Tanto che Barnier si è chiarament­e detto “non ottimista” riguardo alla possibilit­à di evitare una Brexit senza accordo.

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KEYSTONE La manifestaz­ione di sabato

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