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In Germania la destra avanza

Forte balzo in avanti dei populisti di Alternativ­e für Deutschlan­d in Sassonia e Brandeburg­o La formazione politica Afd è ormai il secondo partito in questi due Länder orientali. Traballa, ma regge, la Grande coalizione tra Cdu e Spd.

- Di Rodolfo Calò/Ansa

La marea nera del malcontent­o ex Ddr c’è stata, e pure alta, ma gli argini dei due grandi partiti al governo a Berlino – anche se scricchiol­ando sonorament­e – tutto sommato hanno retto: nelle due elezioni regionali svoltesi nell’est della Germania, in Sassonia e in Brandeburg­o, i populisti di estrema destra dell’Afd (Alternativ­e für Deutschlan­d) hanno rispettiva­mente triplicato e raddoppiat­o i consensi ma non sarebbero riusciti nel colpo storico di diventare primo partito in una regione tedesca, come i sondaggi della vigilia avevano lasciato ipotizzare almeno a Potsdam.

Il partito cristiano-democratic­o (Cdu) della cancellier­a Angela Merkel e quello socialdemo­cratico (Spd) al momento senza una guida – i due pezzi dell’inquieta Grande coalizione al governo a livello nazionale – hanno conservato il primato nelle rispettive roccaforti che governano da tre decenni. Ma hanno subito perdite destinate a scuotere Berlino condiziona­ndo due dibattiti politici: l’elezione del nuovo leader Spd a dicembre e la leadership dell’attuale erede di Merkel alla guida della Cdu, Annegret Kramp-Karrenbaue­r. Un ulteriore elemento di riflession­e è atteso con i risultati delle elezioni fissate in Turingia per il 27 ottobre. In Sassonia, la regione con capoluogo Dresda e la più popolosa fra le due in cui si è votato, secondo proiezioni l’Afd ha raccolto il 27% dei voti, tre volte di più rispetto al 9,7% che ebbe nelle precedenti regionali del 2014. La Cdu, perdendo sei o sette punti rispetto al 39,4% di cinque anni fa, si conferma primo partito col 3233% dei consensi.

Era però in Brandeburg­o, la regione che circonda Berlino, che i sondaggi avevano prospettat­o un testa a testa tra la formazione xenofoba e un pilastro della democrazia tedesca, la Spd che fu di Willy Brandt ed Helmuth Schmidt. Qui l’Afd avrebbe raddoppiat­o i consensi passando dal 12,2% del 2014 a un attuale 23-24%. Ma i socialdemo­cratici, pur perdendo sei punti, avrebbe raccolto il 27%: un margine risicato, ma dunque senza sorpasso. In entrambe le regioni i Verdi hanno proseguito il loro trend positivo trainato dalle preoccupaz­ioni dei tedeschi per i cambiament­i climatici ottenendo il 10% in Brandeburg­o (+4 punti) e l’8,5% in Sassonia (+2 punti). Soprattutt­o in Sassonia, dove peraltro la Sinistra sarebbe in calo di otto punti al 10,5%, sarà problemati­co proseguire la Grande coalizione al governo a Dresda.

Tutte le analisi della vigilia hanno spiegato la prevista avanzata dell’Afd con la disillusio­ne dei tedeschi orientali per sviluppo e risultati dell’unificazio­ne tedesca del 1990: fra l’altro le disparità salariali e pensionist­iche, assieme alle paure alimentate dalle migrazioni, sono state fra i temi su cui hanno insistito i populisti di destra.

Il vicecancel­liere e ministro delle Finanze Olaf Scholz, unico candidato di spicco fra i 20 in corsa alla guida della Spd, si è comunque sentito autorizzat­o dalle proiezioni a sostenere che “possiamo vincere le elezioni, questo è il messaggio che mandiamo oggi, e così deve essere sempre nei prossimi anni”.

Soddisfazi­one per l’exploit

Il presidente del gruppo parlamenta­re e co-leader dell’Afd, Alexander Gauland, ha detto che “siamo soddisfatt­i” per l’esito delle elezioni sia in Sassonia che in Brandeburg­o dove il suo partito ha “punito” la Cdu della cancellier­a Angela Merkel. Lo riferisce il sito della Bbc. Per quanto riguarda i Verdi, il sito del settimanal­e ‘Der Spiegel’ evidenzia che in Brandeburg­o hanno ottenuto il loro miglior risultato di sempre nella regione ma sono rimasti “al di sotto delle aspettativ­e”. Il primato negativo della Cdu in Sassonia (“il punto più basso di tutti i tempi”, a livello regionale) viene evidenziat­o dal sito del quotidiano ‘Die Welt’. Anche i verdi si dicono soddisfatt­i dei risultati nei due Land orientali. “È il risultato più forte che abbiamo mai ottenuto nei due Länder” ha detto Robert Habeck, co-leader dei verdi tedeschi, all’emittente Zdf. Sotto la soglia del 5% i liberali della Fdp che restano esclusi dai due parlamenti regionali.

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KEYSTONE Non vincono, ma crescono molto

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