Sprint, stacco, lancio: emozioni
La nona edizione del Galà dei Castelli ha regalato agli oltre 5’600 spettatori intensi momenti di gioia, ma anche di delusione
Se il successo di un evento sportivo si misurasse dalla caratura dei partecipanti, il Galà dei Castelli avrebbe vinto in partenza. Sempre, perché anno dopo anno la macchina organizzativa guidata da Alessandro Lafranchi riesce a portare in Ticino il gotha dell’atletica mondiale. Però in realtà non è così “semplice”, perché le aspettative che i grandi nomi (e ieri per la nona edizione del meeting bellinzonese ancora una volta il Comunale ne era zeppo) creano, poi vanno soddisfatte. Come? Attraverso le emozioni. E anche quelle non sono mancate per i 5’654 spettatori (nuovo record dopo i 5’200 del 2018) che si sono accomodati in uno stadio cittadino rifattosi il look (nuova pista, nuove pedane e nuovi spalti sulla curva Daro) per l’occasione certo, ma anche per accogliere il 25 e 26 giugno 2020 i Campionati svizzeri assoluti, che per la prima volta porteranno a Bellinzona il meglio dell’atletica rossocrociata. Si parlava di emozioni e a regalare quelle più elettrizzanti una volta ancora sono stati i 100 metri maschili, che seppur privi dell’infortunato Asafa Powell (comunque presente in tribuna) hanno regalato 9,97 secondi di adrenalina pura. Sì, perché il campione del mondo in carica Justin Gatlin si è rifatto della sconfitta dello scorso anno (proprio per mano del connazionale Michael Rodgers, ieri secondo in 10”00) scendendo sotto il muro appunto dei 10 secondi, mica roba da tutti i giorni. E il fatto che il rossocrociato Alex Wilson nonostante un buon 10”56 abbia chiuso 8° e ultimo, la dice lunga sul livello mostruoso della gara.
A proposito di emozioni, molto profonde sono sempre quelle suscitate dagli atleti di casa e purtroppo in questo caso non sono state solo positive, anzi. Detto di Wilson (che aveva comunque già in tasca il biglietto per i Mondiali di fine mese a Doha), le uniche rossocrociate a convincere davvero sono state Mujinga Kambundji nei 100 m (impostasi in 11”12 nella gara che ha visto solo 5ª la campionessa del mondo in carica Tori Bowie) e la campionessa europea dei 400 ostacoli Lea Sprunger, che ha dimostrato di essere in buona forma imponendosi in 55”24 davanti alla canadese Sage Watson (55”62). Delusione invece per tutti gli altri elvetici che avevano in Bellinzona (a meno di ripescaggi) l’ultima possibilità per guadagnarsi il biglietto per il Qatar: negli 800 m la sangallese Selina Büchel ha fermato il cronometro in 2’01”61 (8° posto, dietro anche alla connazionale Lore Hoffmann, 4ª), con nemmeno la vincitrice Eunice Sum (2’00”94) che è riuscita a correre più veloce del limite mondiale (2’00”60); nell’asta femminile (vinta dall’americana Nageotte salita fino a 4,77 m) appaiate a 4,26 Angelica Moser e Nicole Büchler (7ª e 8ª), ma se la prima aveva già in tasca il pass mondiale, la seconda non è riuscita a raggiungere i 4,56 m necessari; niente da fare anche per Yasmin Giger, 4ª nei 400 ostacoli in 57”39 (56”00 il limite), Tom Elmer nei 1500 m (3’50”10 contro 3’36”00) e Ajla Del Ponte, ottava in 11”54 nei 100 m (preceduta anche dalla connazionale Kora).Quest’ultima, che a fine gara ha rivelato di aver vissuto suo malgrado emozioni particolari negli ultimi tempi (vedi correlato), sarà comunque alla rassegna iridata con la 4x100 elvetica.
A proposito di ticinesi, assieme alla Del Ponte hanno potuto vivere l’emozione di correre accanto alle stelle internazionali altri tre rossoblù. Nei 400 m ostacoli orfani di Hussein (out per un problema muscolare) bella gara di Mattia Tajana, capace nella batteria B di firmare il suo miglior tempo stagionale (51”82). Si è invece spinto fino al suo personale nonché record ticinese (46”30) l’onsernonese Ricky Petrucciani, trascinato a uno splendido terzo posto nei 400 m dal vincitore nonché leggenda del giro di pista LaShawn Merritt (45”82). Buon quinto l’altro ticinese in gara, Filippo Moggi (48”20).
Un altro climax – forse più a livello di prestazione che di emozioni – lo si è vissuto grazie al gigante texano (203 cm per 145 kg) Ryan Crouser, campione olimpico in carica che ha cancellato il record dello stadio (e la concorrenza di serata) del simbolo dell’atletica rossocrociata Werner Günthör (21,48) lanciando la “boccia” a ben 22,28 m al primo tentativo.
E visto che si parla di emozioni, non si può non chiudere con un momento molto sentito per gli appassionati di atletica ticinese e in particolare quelli del sodalizio di casa, il Gab Bellinzona, che ha premiato il vincitore dei 110 ostacoli (il giamaicano Andrew Riley in 13”60) con il primo Memorial Fiorenzo Marchesi, in ricordo dello storico allenatore del Gab e ostacolista della Sal (e della Nazionale svizzera) scomparso un anno fa.
Sì, in pista e nel cuore, il Galà ha vinto anche quest’anno.