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C’è sempre del rammarico

A Sciaffusa il Chiasso non gioca male, va vicino al gol ma non segna e una sola distrazion­e gli costa la partita

- Di Emiliano Rossi

Le partite del Chiasso si chiudono spesso col rammarico. O per un gol non fatto, o per uno subito come non si doveva, oppure per poca cattiveria (il rimprovero del tecnico nelle settimane scorse). Non fa distinzion­e quella di Sciaffusa, dove i rossoblù sono usciti sconfitti quando meritavano un pareggio e non hanno saputo segnare nonostante la supremazia territoria­le. E la classifica piange. «Onestament­e mi aspettavo di avere qualche punto in più – ammette con la sincerità di sempre Stefano Maccoppi –. Senza nulla togliere al Wil, per esempio, pensavo di portar via un punto, mentre col Vaduz potevamo vincere. Ripeto, le avversarie hanno fatto la loro partita, però… Preoccupat­o? Lo sono sempre, lo ero anche quando si faceva bene nelle amichevoli e specificav­o che era calcio estivo e che in campionato le altre squadre avrebbero avuto un’altra caratura. Certo che con una squadra giovane i punti portano fiducia, averne magari 7 o 8 ci avrebbe permesso di lavorare in modo più sereno».

Invece, i rossoblù sono ultimi. La crescita di una compagine giovanissi­ma, nonché falcidiata dagli infortuni (in settimana si è procurato una stiratura capitan Martignoni), deve per forza avvenire il più in fretta possibile: per Maccoppi, il lavoro da compiere è soprattutt­o mentale.

Ora la sosta, poi la trasferta da fanalino di coda contro lo Stade

A Sciaffusa, il Chiasso ha giocato. Ha tenuto molto palla, ha creato occasioni, su tutte quella attorno al quarto d’ora quando una girata di Rossi è stata deviata sul palo da Saipi e la palla non è entrata in porta. E poi, pochi secondi prima della pausa, Zé Turbo, palla al piede, ha servito Sessolo, il quale ha passato a Kronig e ha ricevuto di nuovo la sfera prima di battere Guarnone, tornato titolare. «Se non si riusciva ad andare in pausa sopra almeno di un gol, quanto meno non si doveva passare in svantaggio. Non si deve prendere un contropied­e in quel modo, piuttosto, anche se non è da fare, si deve fermare l’uomo con un fallo», recrimina l’allenatore, perché «leccarsi le ferite non è sempre facile e quell’azione ci è costata la partita».

Già, nemmeno un secondo tempo comunque propositiv­o, seppur meno brillante del primo, nonostante l’inseriment­o di uomini offensivi (Hadzi e Almeida), ha permesso ai rossoblù di pareggiare, con lo Sciaffusa ben chiuso. Ci hanno provato un paio di volte Doldur ed anche Hadzi, ma nulla da fare. «Nel calcio, conta chi trova i gol e noi non l’abbiamo fatto», è la conclusion­e dell’allenatore. Non fa una grinza, purtroppo per il Chiasso. Che ora ha una ventina di giorni di lavoro prima di una trasferta insidiosa contro lo Stade Losanna, che affronterà nella non facile posizione di fanalino di coda.

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TI-PRESS/F.AGOSTA Quarta sconfitta in sei partite per i rossoblù, sempre più ultimi in classifica

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