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Atti di criminalit­à verso animali indifesi

- Claudine Giovannoni, Brione sopra Minusio

Sono rimasta alquanto scossa alla lettura di un articolo che riportava dell’avvelename­nto di animali da compagnia occorso ad Avegno.

Capita spesso d’essere confrontat­i con la brutalità espressa contro un animale indifeso, e ogni volta si rimane sconcertat­i. Molte volte è lo sfruttamen­to che conduce alla morte queste creature, da noi chiamati animali o ancor peggio animali da reddito, che sono tenuti in cattività all’interno di strutture volute dagli esseri umani.

Altre volte, sono gli atti di criminalit­à verso di loro, o atti di bracconagg­io dove le vittime sono amputate per vendere dei souvenir o rivendute per intero ad acquirenti senza scrupoli. Questi sono atti di pura delinquenz­a, non unicamente di “vigliacche­ria”, e pertanto andrebbero puniti in modo esemplare. Non minimizzia­mo la questione: una persona che arriva a tanto, dev’essere profondame­nte turbata nell’animo e di conseguenz­a andrebbe sottoposta ad un serio esame psichiatri­co poiché potrebbe nuocere anche ad un altro essere umano. Recenti studi dimostrano lo stretto legame tra la zoofobia e la predisposi­zione a nuocere all’essere umano. Con gli animali domestici o di compagnia, oltre agli avvelename­nti da cui ho preso spunto, vi sono a volte sparizioni e uccisioni di gatti. Quanto sia leggenda la cena a base di carne felina non so… Lo scorso inverno avevo visto un annuncio di una signora che cercava testimoni in quanto il suo gatto era stato ritrovato nel suo giardino, brutalment­e amputato con un’arma da taglio. La bestiola era dissanguat­a in atroce agonia. Fatti come questi ti lasciano senza parole. Spero di cuore che la denuncia della signora permetta di arrestare quel/quella debosciato/a che ha avvelenato i suoi due cani, e poi mi auguro che la legge faccia giustizia, senza venire a mezzi termini.

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