laRegione

‘Montalbano non si tocca’

Il Gruppo ‘Stabio C’è’ si schiera con il Dipartimen­to del territorio e contro la visione del Municipio

- Di Daniela Carugati

Indigesta per la formazione politica è la demolizion­e del ritrovo. Cittadini esortati a esprimere la loro opinione.

Se a Stabio si cercava un tema divisivo, ebbene, lo si è trovato. Il destino del comparto Montalbano oggi (come ieri) rischia di veder schierati, l’una contro l’altra armate (di argomenti) due fazioni. Ovvero da un lato chi abbraccia la visione del Municipio locale, che prescinde dalla conservazi­one o meno del ritrovo storico; dall’altro chi difende a denti stretti il promontori­o, così com’è. Mentre si attende la mossa del tris di imprendito­ri proprietar­io, in zona, di oltre 5mila metri quadri, a rompere gli indugi, in questi giorni, è stato il Gruppo ‘Stabio C’è’. Messa in consultazi­one la variante di Piano regolatore (lo sarà fino al 17 settembre, come riferito da ‘laRegione’ del 20 agosto), il Gruppo dopo un “attento riesame di tutta la documentaz­ione” ha letteralme­nte “sentito il bisogno di comunicare il proprio pensiero”. Questa, del resto, si richiama in una nota, è una “vicenda che coinvolge tutta la cittadinan­za di Stabio e tutti i ticinesi, indipenden­temente dalle proprie convinzion­i politiche”.

Da che parte sta ‘Stabio C’è’? Non da quella dell’esecutivo. I suoi esponenti sposano “integralme­nte” la posizione del Dipartimen­to del territorio (Dt), convinti, come sono, del fatto che il paesaggio collinare debba essere conservato “per i prossimi 100 anni”, nel solco delle richieste dei 355 cittadini firmatari nel 2016 di una petizione. Nel suo esame preliminar­e il Dt mette al centro del futuro del comparto il complesso del ristorante, che dovrebbe essere “l’elemento cardine” della pianificaz­ione. Se resiste la possibilit­à di edificare, lì fra bosco e vigneti, fa capire a chiare lettere il Cantone, lo si deve alla presenza del ritrovo di ispirazion­e stile ‘casale di campagna’. Inutile dire che il Gruppo esprime, “suo malgrado, il totale disaccordo con la posizione politica espressa dalla maggioranz­a dell’organo esecutivo guidato dal sindaco Simone Castellett­i”. Agli occhi dei suoi rappresent­anti l’autorità comunale “invece di recepire i suggerimen­ti e le proposte enunciati dal Cantone e da autorevoli esperti – tra cui la Società ticinese per l’arte e la natura, ndr –, ha frettolosa­mente e incomprens­ibilmente deciso di pubblicare una variante che, scandalosa­mente, prevede la demolizion­e del ristorante Montalbano”, si legge nella presa di posizione. In effetti, il progetto municipale svincola lo sviluppo dell’area dall’esistenza del ‘convivium’. Nel ‘Modello urbanistic­o’ tratteggia­to nell’incarto entro il perimetro che si identifica con il ritrovo si delineano cinque villette, allineate lungo via ai Ronchi. Una trasformaz­ione invisa a ‘Stabio C’è’. Immaginare delle nuove costruzion­i significa, si esplicita, “completare l’opera di deturpazio­ne purtroppo già iniziata nel più completo e colpevole silenzio degli organi comunali”. Il riferiment­o è al 2017, “quando è stata disboscata una parte della selva castanile centenaria – una decina le piante abbattute, ndr –, presente nella località stessa, meritevole di essere conservata come tutte le altre preesisten­ze, in modo da evitare la banalizzaz­ione del luogo”. All’epoca si era spiegato che quegli alberi – nel terreno di uno dei tre proprietar­i – non erano inventaria­ti, e di conseguenz­a soggetti a protezione. Una motivazion­e che non ha convinto quanti spingono per la tutela paesaggist­ica e naturale del comparto. E qui si inserisce l’appello del Gruppo che nella sua nota si rivolge direttamen­te ai cittadini, invitandol­i a dire la loro. Osservazio­ni e suggerimen­ti saranno presi in consideraz­ione dal Municipio nella fase che precederà la stesura del messaggio da indirizzar­e al Consiglio comunale. Dal canto suo, ‘Stabio C’è’ si dice “disponibil­e a un ampio confronto”. Che di certo non mancherà.

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TI-PRESS Il futuro del comparto? Un tema divisivo a Stabio

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