Il Festival internazionale di narrazione di Arzo è sempre più un polo culturale di incontro
Anche per la sua ventesima edizione, il Festival internazionale di narrazione di Arzo ha dimostrato ancora una volta di essere diventato un polo culturale di incontro, che ha sviluppato una rete sempre più ampia e fitta di relazioni tra storie, narratori, persone.
Quella che si è svolta nel fine settimana tra le vie e le corti del paese, in piazza e nella cornice delle cave di marmo, è stata un’edizione ricca di proposte, incontri e pubblico. A inaugurarla. giovedì 29 agosto tra le pareti delle cave, è stato ‘Metamorfosi. Indistinto racconto (da Ovidio)’ di e con Gaetano Colella, Enrico Messina e Daria Paoletta: uno spettacolo suggestivo, che ha portato in scena la potenza e l’attualità del mito antico. Marta Cuscunà, venerdì sera, con ‘La semplicità ingannata. Satira per attrice e pupazze sul lusso di essere donne’ ha trasportato il pubblico tra monache ribelli e rivoluzionarie, creatrici di uno dei primi nuclei “femministi” italiani: un monastero del Cinquecento. La programmazione è poi proseguita sabato e domenica, con spettacoli per bambini, ragazzi e adulti. La fantasia, la creatività e i sentimenti hanno invaso il paese, portando in scena ‘storie di qui e d’altrove’, da sempre cuore del Festival. Durante le giornate, accanto alle proposte più strettamente teatrali, si sono alternate numerose iniziative. Il ringraziamento degli organizzatori va agli amici del Festival – pubblico, collaboratori, volontari – che anche quest’anno, con la loro presenza, hanno garantito il successo della manifestazione.