Quel che basta
Roma – Dormire troppo o troppo poco aumenta il rischio di infarto anche in assenza di altri fattori di rischio noti (come fumo, obesità, sedentarietà ecc.). Non solo: il corretto apporto di sonno (almeno sei, ma non più di nove ore a notte) può addirittura controbilanciare un elevato rischio di attacco cardiaco legato a predisposizione familiare. Lo rivela una ricerca pubblicata sul ‘Journal of American College of Cardiology’, che conferma l’importanza del sonno in particolare per la salute cardiovascolare. Lo studio, condotto presso la University of Colorado a Boulder, ha coinvolto quasi mezzo milione di persone. Gli scienziati hanno anche indagato la questione dal punto di vista genetico, vedendo che chi è geneticamente predisposto a dormire meno è anche più a rischio di infarto.