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Consuntivo 2018: il Ps boccia i conti, l’Udc quasi

Durisch: ‘Si doveva fare di più nel sociale’. Marchesi: ‘Si spende troppo e male’.

- Di Jacopo Scarinci

Non solo critiche, ma una bocciatura vera e propria. Il Partito socialista ha deciso di dire no al Consuntivo 2018, e lo fa con un rapporto di minoranza firmato dal capogruppo Ivo Durisch che contesta le scelte prese dal Consiglio di Stato. Sottoscrit­to solo dal Ps nella riunione di ieri della Commission­e parlamenta­re della Gestione, è un rapporto che, risponde raggiunto dalla ‘Regione’ Durisch, «ha parecchie motivazion­i». Nel senso che, spiega, «ci siamo chiesti nella nostra analisi come si sia arrivati a queste cifre così nere, quasi 138 milioni. Un risultato d’esercizio prevedibil­e, visto anche come si era chiuso il 2017». Ebbene, nonostante ciò, nonostante la «prevedibil­ità» di una chiusura così buona, è opinione del Ps che «era lecito aspettarsi di più dal Consiglio di Stato, soprattutt­o sul tornare indietro rispetto ad alcuni tagli effettuati e che con cifre di questo tenore non erano più necessari». E i ‘cahiers de doléances’ socialisti sono pieni: «Nel rapporto ho elencato le questioni dei sussidi di cassa malati, degli assegni famigliari e integrativ­i, della politica del lavoro in particolar modo sull’ispettorat­o e della politica dell’alloggio. Su tutto questo occorreva far di più». Non una bocciatura (per ora), ma anche dall’Udc piovono critiche sui conti 2018. Il rapporto di maggioranz­a firmato dal presidente della Gestione Daniele Caverzasio (Lega) e sostenuto dal suo movimento, dal Plr e dal Ppd non ha ottenuto il via libera dei democentri­sti «soprattutt­o per una questione di coerenza», ci spiega il presidente Piero Marchesi: «Non abbiamo votato il Preventivo, non votiamo nemmeno il Consuntivo». Ma c’è dell’altro. Anzi, «molto altro». Per l’Udc «si spende troppo e male, e il risanament­o dei conti dello Stato si è ottenuto mettendo le mani nelle tasche dei ticinesi. Lo diciamo da tempo». In aula – dove sarà astensione o voto contrario, «decideremo come gruppo» – Marchesi, ci annuncia, chiederà «la modifica del Consuntivo 2018 per ridare ai Comuni i 25 milioni chiesti come contributo per risanare le casse del Cantone, e chiederò che questi soldi non vengano più prelevati: i Comuni pagano già troppo». Dai due rapporti che arriverann­o in Gran Consiglio nella sessione che si aprirà il 16 settembre è assente pure la firma dei Verdi: «Dobbiamo ancora riunire il nostro gruppo per discutere il nostro posizionam­ento – rileva la coordinatr­ice Samantha Bourgoin –. I nostri predecesso­ri non votarono il Preventivo, e vogliamo analizzare tutto nel dettaglio. Il rapporto di Durisch è molto preciso, decideremo se seguirlo o se sempliceme­nte votare no al rapporto di maggioranz­a». E sul fronte salario minimo? Tutto tace. Stanno continuand­o – ancora – le valutazion­i in merito, dopo che il Consiglio di Stato ha bocciato le proposte formulate da Lega e Udc. Difficile ne venga fuori qualcosa prima delle Federali. «Speriamo prima di Natale», ci dice Caverzasio. Già, speriamo.

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