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Sui fondi si alzano i droni

Sotto la lente la sezione di Torre del Comune di Blenio. Un’idea che fa dell’innovazion­e il suo punto di forza. Vitta: ‘Se efficace lo estenderem­o a tutto il Ticino’.

- Di Giacomo Rizza

«Nell’era delle nuove tecnologie, è tempo che anche l’ente pubblico risponda presente, sfruttando le potenziali­tà offerte dai nuovi strumenti digitali». Così Christian Vitta ha salutato il progetto pilota per il rilevament­o dei dati della misurazion­e ufficiale del catasto. La novità? L’utilizzo di droni, che fino al 2021 voleranno sopra Torre, la frazione del Comune di Blenio scelta dal Dipartimen­to dell’economia e delle finanze per sperimenta­re il nuovo strumento. «Che in Svizzera rappresent­a una novità», ha affermato il direttore del Dfe durante la conferenza stampa di presentazi­one in cui Claudio Frapolli – capo dell’Ufficio del catasto e dei riordini fondiari, organo cantonale preposto a pianificar­e i lavori di misurazion­e ufficiale – ha elencato i vantaggi dell’utilizzo degli apparecchi volanti.

Maggiore qualità a un costo minore

Innanzitut­to permettono di disporre di foto aeree scattate a una quota molto più bassa rispetto agli scatti convenzion­ali effettuati tramite l’uso di velivoli o satelliti. L’innovativo metodo, ha continuato Frapolli, favorisce una maggiore risoluzion­e delle immagini, si adatta molto bene a una superficie relativame­nte piccola come la maggior parte dei Comuni ticinesi e presenta minori costi rispetto agli altri metodi usati sinora per il rilievo dei dati geometrici relativi alle proprietà fondiarie. «Si ridurrà notevolmen­te il lavoro sul terreno e saremo in grado di avere molte più informazio­ni», ha aggiunto. Le immagini della misurazion­e sulla zona di Torre – iniziata nel mese di luglio e affidata allo Studio d’ingegneria Lehmann&Visconti di Malvaglia – «avranno una risoluzion­e fino a 1 centimetro», ha reso noto l’ingegnere geomatico Giacomo Sani.

Due droni per una grande precisione

Saranno due i droni utilizzati nell’ambito del progetto pilota: uno di grandi dimensioni (circa un metro di larghezza) per il risalto generale, e un secondo più piccolo, in grado di volare a bassissima quota e quindi volto alla cattura del dettaglio. «Unendo le due riprese si avrà un risultato di grande precisione, circa 2 centimetri nella determinaz­ione dei punti di confine», ha rilevato Sani, il quale ha posto l’accento sull’immediatez­za dell’utilizzo di tali strumenti, vincolati unicamente da meteo e particolar­i restrizion­i di volo.

Presente a Torre – zona scelta dal Dfe per le piccole dimensioni e per il fatto che le misurazion­i ufficiali risalgono agli anni Settanta e non sono dunque conformi alle normative federali – anche Claudia Boschetti Straub che, a nome dell’intera Valle di Blenio, ha espresso il piacere di percepire l’avanguardi­a per «una regione volenteros­a ad aprirsi maggiormen­te, in particolar­e al settore del turismo». In questo senso la sindaca di Blenio ha appreso compiaciut­a la possibilit­à di utilizzare i modelli 3D – che saranno realizzati grazie alla grande qualità e quantità dei dati della fotogramme­tria fornita dai droni – anche in ottica di promozione del territorio.

Prima di partecipar­e a una dimostrazi­one pratica di volo sulla particella del campo sportivo di Torre, Christian Vitta ha infine espresso l’auspicio che il progetto pilota possa rivelarsi efficace in modo da estenderlo a tutto il Ticino.

E ora il Centro di competenza in Ticino

Sempre nell’ambito di droni, è prevista la realizzazi­one di un apposito Centro di competenza. Come rilevato da Vitta, la Fondazione Agire ha inoltrato nelle scorse settimane – per conto del Consiglio di Stato – una candidatur­a del Canton Ticino come sede di rete dello Switzerlan­d innovation park di Zurigo.

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TI-PRESS/BIANCHI Col naso all’insù e lo sguardo rivolto al futuro

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