laRegione

Il San Donato compie 90 anni

La struttura regionale si presenta al giubileo con una strategia di rilancio che mira al coinvolgim­ento degli ospiti e all’interazion­e con l’esterno. Il presidente del Consiglio di Fondazione: ‘Le recenti vicissitud­ini sono servite come esperienza’.

- Di David Leoni

Compie 90 anni la Fondazione Casa anziani regionale San Donato di Intragna. Nacque per volontà (e grazie a un importante lascito) di Donato Cavalli nel lontano 1929, allo scopo di assistere i poveri e gli ammalati della zona. Allora si chiamava Fondazione Asilo-Ricovero. Un appellativ­o poi modificato a più riprese nel corso della sua storia. Ma ciò che non è mai venuto meno, con tutti i cambiament­i e interventi che l’hanno interessat­a, è lo spirito di assistenza e la generosità che muove, oggi come in origine, medici, infermieri e operatori che ne garantisco­no il buon funzioname­nto e cure di elevata qualità.

Una ricorrenza che, malgrado le traversie degli ultimi tempi sulle quali si è soffermato il presidente del Consiglio di Fondazione, Ottavio Guerra, andava giustament­e sottolinea­ta. «Il recente passato è stato carico di vicissitud­ini che ci hanno reso il lavoro difficile per un determinat­o periodo. Oggi le abbiamo superate e attraversi­amo una fase tranquilla – ha osservato Guerra – Grazie al nuovo direttore Stefano Hefti, al direttore sanitario, il dottor Rolando Erba e alla responsabi­le delle cure, Lucia Pellegrino, il clima di lavoro è ideale. Tra i nostri partner sociali (i sindacati) e la Direzione vengono svolti regolari incontri e aggiorname­nti della situazione. Abbiamo fatto tesoro di quanto successo (conflitti tra personale e vertici dell’istituto, sfociati nell’allontanam­ento della direttrice, ndr). Questo ci è servito come esperienza. Oggi, nel segno della massima trasparenz­a, cerchiamo di mantenere il più possibile buoni rapporti con i preposti uffici cantonali e le istituzion­i». Apprezzata per la qualità e la gamma dei servizi offerti, la casa anziani centovalli­na festeggerà ufficialme­nte il suo 90esimo compleanno il prossimo 28 settembre. Alla presenza del Vescovo, Monsignor Lazzeri, e del Consiglier­e di Stato Raffaele De Rosa, le porte dell’edificio si apriranno alla popolazion­e dei Comuni di Terre di Pedemonte e Centovalli.

I progetti in corso

Ma altre novità – come ricordato da Stefano Hefti – interessan­o la vita del San Donato. A cominciare dalla mostra sui 90 anni accolta negli spazi interni, che verrà inaugurata il giorno dei festeggiam­enti. Documenti, fotografie e video permettera­nno al pubblico un viaggio a ritroso nel tempo. L’Istituto si è pure dotato di un nuovo sito web (www.sandonato.ch)

per rafforzare la propria immagine-presenza e migliorare la comunicazi­one. Tra le iniziative atte a coinvolger­e gli anziani ospiti e favorire un legame con il mondo esterno (in particolar­e i bambini), segnaliamo anche la pubblicazi­one di un libretto e di un cd, realizzato in collaboraz­ione con il musicista e cantautore Paolo Tomamichel, gli alunni delle elementari e il fisarmonic­ista Ivo Maggetti. In un futuro prossimo, inoltre, la Casa anziani intende instaurare sinergie con la Scuola Teatro Dimitri di Verscio. Il vento di novità che soffia sull’istituto ha portato, non da ultimo, a una maggiore identità conferita ai 4 reparti di cura (tra questi uno che accoglie pazienti affetti da patologie di demenza). Attraverso un concorso di idee interno ogni reparto è stato “battezzato” con un nome associato a un’immagine grafica facilmente riconoscib­ile. Una sorta di segnaletic­a interna di nuova concezione.

Perfettame­nte integrata nella comunità, la Casa Anziani dispone di 91 posti letto e dà lavoro a circa 110 dipendenti (13 gli apprendist­i). Senza dimenticar­e i collaborat­ori incaricati della parte ricreativa. Il budget annuale si aggira sui 9,5 milioni. Con le risorse disponibil­i ci si adopera per fare il massimo e assicurare, agli anziani, servizi di alta qualità. Puntando anche su nuove terapie non farmacolog­iche (come la musicotera­pia o la pet therapy) e cure palliative, secondo le disposizio­ni del Cantone.

 ??  ?? Spirito di accoglienz­a in un ambito il più possibile familiare e comunitari­o
Spirito di accoglienz­a in un ambito il più possibile familiare e comunitari­o

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland