Nel Locarnese le vacanze di nove malati di Sla
Conclusa la settimana. Positivi i commenti degli ospiti, soddisfatti gli organizzatori.
Si è da poco conclusa nel Locarnese la settimana di vacanza di un gruppo di nove persone affette da Sla (Sclerosi laterale amiotrofica) provenienti da diverse regioni, Svizzera italiana compresa. Gli ospiti sono stati presi a carico dall’Alvad (Associazione Locarnese e Valmaggese d’assistenza e cura a domicilio), con il sostegno finanziario di Als Schweiz e Aslasi (Associazione sclerosi laterale amiotrofica della Svizzera italiana) e con il supporto della Fondazione Claire & George. Partner dell’iniziativa la Clinica Santa Chiara e la Residenza al Lido del Gruppo Tertianum. Senza dimenticare l’associazione “Turismo Inclusivo”, istituita a Muralto nel 2017, che ha alle spalle esperienze maturate in riva al Verbano negli ultimi anni. «Convivere con la Sla è una sfida quotidiana al proprio domicilio, s’immagini all’esterno – racconta un partecipante –. Una settimana lontano dal proprio ambiente può spaventare. Piccoli e grandi disagi possono presentarsi in ogni momento. Eppure mi sento come se stessi prendendo una vacanza dalla malattia. L’ambiente, l’assistenza che riceviamo, tutto contribuisce a farci sentire pienamente in vacanza».
Un altro utente scorre le foto scattate con il proprio cellulare. L’album fotografico della settimana è una carrellata di visi sereni. Al momento di salutarsi, in un clima da gita scolastica i partecipanti si raccontano gli aneddoti. «Come quando, la sera in pizzeria, abbiamo piazzato una carrozzella elettrica per tenere aperte le porte di un grande magazzino e goderci l’aria condizionata che ne usciva». O quando un paio di ospiti, approfittando della mobilità delle moderne carrozzine elettriche, si sono allontanati dal gruppo per vivere la movida asconese contagiati dalla “febbre del sabato sera”. Un gruppo eterogeneo per estrazione sociale e provenienza. Nell’ambito delle “vacanze senza barriere” che hanno nel Locarnese una delle regioni più preparate e gettonate, la settimana riservata ai malati di Sla è la più impegnativa – e allo stesso tempo altamente gratificante – per il personale specializzato, gli apprendisti e i volontari.
«È un lavoro di squadra», spiegano Anna Maria Sury (coordinatrice dell’iniziativa) e Martin Gilgen (capo équipe Alvad). Il fiore all’occhiello di una regione che da diversi anni, in estate ma anche nel resto dell’anno, accoglie in modo strutturato vacanzieri bisognosi costantemente di cure per patologie di diversa natura o a causa di infortuni. Un diritto garantito da Spitex. La vacanza inclusiva in Ticino, e in particolare nel Locarnese, è un tassello d’eccellenza dell’offerta turistica, in termini di risorse umane e di strutture mediche e alberghiere specializzate. Un’oasi in un settore di “nicchia”, ma non scontato nel pacchetto delle capacità ricettive della destinazione vacanziera.