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Sugli appalti è inchiesta penale

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Inchiesta penale contro ignoti sulla appaltopol­i grigionese. Il portavoce del ministero pubblico ha confermato che gli inquirenti dispongono di indizi sufficient­i per aprire un incarto.

Coira – L’appaltopol­i grigionese avrà risvolti anche penali, con l’apertura di un’inchiesta contro ignoti. Il portavoce della ministero pubblico di Coira Bruno Ulmi – ha reso noto ieri la Nzz am Sonntag – ha confermato che gli inquirenti retici dispongono di indizi sufficient­i per aprire un incarto.

In particolar­e, si tratta di verificare il coinvolgim­ento di funzionari pubblici, dipendenti cantonali e comunali ricompensa­ti con soldi o regali (sotto forma di lavori svolti in modo gratuito all’interno di proprietà private) in un sistema corruttivo finalizzat­o all’assegnazio­ne di appalti.

La Commission­e della concorrenz­a (Comco) aveva a sua volta condotto più d’una inchiesta amministra­tiva che aveva portato a infliggere una multa di circa 11 milioni di franchi a imprese attive nella costruzion­e nel Canton Grigioni, riconosciu­te parte attiva nella costituzio­ne di “cartelli”.

In particolar­e, l’inchiesta ‘Strassenba­u’ aveva portato alla luce gli accordi stretti tra dodici imprese per la ripartizio­ne di lavori stradali tra il 2004 e il 2010, dei quali venivano stabiliti i prezzi, a dispetto delle norme degli appalti. Centinaia di progetti per un ammontare superiore a 190 milioni di franchi.

D’altro canto, la stessa Comco, attraverso il suo vicedirett­ore Frank Stüssi, aveva osservato che era difficile immaginare che il Cantone non avesse notato le anomalie nelle gare d’appalto nei 650 lavori assegnati (ma si è appurato che furono 1’160 i progetti interessat­i da accordi sottobanco). L’Nzz aveva a suo tempo scritto di buste con migliaia di franchi passate di mano e del coinvolgim­ento di politici. In totale, aveva indicato Stüssi, le imprese finite nel mirino dell’indagine sono state 40. Sette sono uscite allo scoperto da sole.

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KEYSTONE Un po’ a me, un po’ a te

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