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‘Bambini e crescita, tabelle sbagliate’

Eiholzer: il Ticino dovrebbe usare i dati e le curve del Nord Italia

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I pediatri svizzeri usano tabelle e curve di crescita dei bambini sbagliate, perché tracciate su statistich­e relative ad altri Paesi: la conseguenz­a è che malattie potenzialm­ente devastanti vengono scoperte in ritardo. Lo sostiene Urs Eiholzer, responsabi­le del centro pediatrico-endocrinol­ogico di Zurigo, che punta il dito anche sulla situazione in Ticino. “Nel 2011 sono state adottate le tabelle dell’Organizzaz­ione mondiale della sanità (Oms) – spiega il 68enne in dichiarazi­oni riportate dal ‘Blick’ –. I dati, per i bimbi sino a 5 anni, si basano su misurazion­i di bambini del Ghana, del Brasile e dell’Oman”. Tutti Paesi in cui i piccoli sono più bassi che in Svizzera. I problemi non mancherebb­ero nemmeno per i ragazzi più grandicell­i: “I numeri sono stati raccolti in vari Stati americani con bambini bianchi, neri, ispanici e asiatici di classe 1949-1968”. Per Eiholzer, in entrambi i casi i dati non funzionano per la Svizzera: da una parte perché i bambini elvetici per motivi genetici sono più grandi, dall’altra perché entrano in pubertà più tardi dei loro coetanei americani e quindi le curve hanno anche un’evoluzione differente. “Nel caso peggiore la diagnosi di una malattia seria viene ritardata di quattro anni”, avverte lo specialist­a. Visto che la crescita può avvenire solo durante determinat­i periodi possono emergere lacune che non si riescono più a colmare. Un ritardo di crescita può essere indizio di un tumore all’ipofisi, di una celiachia o di insufficie­nze renali croniche. Secondo Eiholzer è scandaloso che i bambini svizzeri vengano giudicati con percentili non a loro misura. “Austria e Germania o anche Olanda dispongono di curve basate su dati propri, l’Italia ne ha addirittur­a due”. Responsabi­le per l’introduzio­ne, nel 2011, delle tabelle Oms è la Società svizzera di pediatria. Al ‘Blick’ l’organizzaz­ione ha parlato di un “buon compromess­o svizzero”. Tanto più che per la prima volta vengono usate curve uniche in tutta la Confederaz­ione. Un compromess­o che però non funziona, stando a Eiholzer: “Per il Ticino bisognereb­be in realtà usare i dati e le curve del Nord Italia”, spiega. Questo perché i bimbi ticinesi sono geneticame­nte più vicini ai norditalia­ni che agli svizzero tedeschi, affini ai tedeschi meridional­i.

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TI-PRESS Dati contestati

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