Il greggio verso i 70 dollari
New York – Il prezzo del greggio potrebbe salire fino a 70 dollari al barile, dopo l’attacco ai due grandi impianti petroliferi in Arabia Saudita. Ai sauditi potrebbero occorrere settimane per tornare alla piena capacità di approvvigionamento, facendo salire i futures del greggio fino a dieci dollari. Il rialzo potrebbe “limitarsi” a due-tre dollari se il problema apparisse “risolvibile rapidamente”; mentre il prezzo potrebbe schizzare di dieci dollari se fosse necessaria una interruzione prolungata delle forniture.
Le previsioni si sono fatte meno pessimistiche nella tarda serata di ieri, quando il Wall Street Journal ha scritto che Aramco prevede di ripristinare entro questa sera circa un terzo della produzione. “Dovremmo essere in grado di avere due milioni di barili al giorno entro domani”, ha riferito una fonte al giornale.
Gli analisti di Bloomberg sono rimasti tuttavia prudenti. Secondo loro, si potrebbero registrare aumenti del 10% a fronte di una riduzione dell’offerta del 5%. Il Brent potrebbe quindi toccare di nuovo i massimi di aprile, quando aveva raggiunto i 70 dollari al barile dopo la decisione degli Usa di annullare l’esenzione dalle sanzioni in caso di acquisto di petrolio dall’Iran.
“Abqaiq è il cuore del sistema e ha appena avuto un attacco di cuore di cui ancora non conosciamo la gravità”, ha detto Roger Diwan, consulente di Ihs Markit, citato da diversi media internazionali. “Abqaiq – ha aggiunto Robert McNally, del Gruppo per l’energia Rapidan, citato dal Guardian – è forse uno dei siti più importanti del mondo per l’approvvigionamento di petrolio. I prezzi del greggio balzeranno. Se il blocco della produzione è prolungato, è probabile che si ricorra al rilascio di riserve petrolifere strategiche da parte dei Paesi dell’Agenzia internazionale per l’energia”. In ogni caso, il rischio di un’escalation di rappresaglie, che porterebbe un ulteriore aumento dei prezzi, è aumentato in modo significativo”.