‘Ci rimboccheremo le maniche’
Quello di Rapperswil non è l’Ambrì di sempre. Cereda: ‘Abbiamo scelto di non combattere le difficoltà, è inaccettabile’.
Rapperswil – «Eravamo sempre un secondo in ritardo rispetto all’avversario». Sono queste le prime parole di capitan Elias Bianchi, dopo la sconfitta leventinese a Rapperswil. Un 3-0 che non fa una grinza. «Abbiamo perso troppi duelli, c’è mancata un po’ di compattezza sull’arco dei 60’». Ed è soprattutto davanti alle due porte dove i sangallesi hanno fatto la differenza. «È una conseguenza di tutto il resto. Nello slot siamo stati deboli, e loro hanno pattinato maggiormente», continua il numero 20. Il cui blocco, quello delle meraviglie, adesso è orfano di Diego Kostner, infortunatosi venerdì contro lo Zugo e assente per circa 10 giorni. «Diego per noi è imprescindibile, ma l’hockey è un gioco di squadra: non può essere un giocatore a fare la differenza. Stavolta è mancata l’intera squadra, non un singolo».
Le fatiche di Champions si fanno sentire? «Non voglio prendere scuse: potremmo attaccarci a qualsiasi cosa, e ne troveremmo tantissime». Nella scorsa stagione l’Ambrì aveva steccato pochissime partite e dopo quelle poche aveva reagito immediatamente. «Quello di Berna (domani, ndr) sarà un test importante. Si dice sempre che le squadre di carattere non bucano mai due gare di fila, vogliamo proporre una prova degna dell’Ambrì, non tanto a livello di risultato, ma di prestazione. Comunque siamo solo al secondo match di campionato e non bisogna iniziare a panicare: prendiamo un bel respiro e concentriamoci. È imperativo rimanere calmi, in fondo, calcolando le sfide europee, quella di Rapperswil è la prima uscita dove non riusciamo a ingranare». Contro un avversario autore comunque di una solida performance. «Se noi non abbiamo fatto il nostro, bisogna dare atto a loro di aver giocato una signora partita: è una squadra quadrata e non è facile da affrontare» conclude Bianchi. Luca Cereda, invece, è arrabbiato. «All’inizio c’è stato equilibrio: il primo tempo è stato accettabile, ma sul 2-0 siamo entrati in difficoltà. E quando c’è una difficoltà palese si hanno due possibilità: o la si accetta o la si combatte e si reagisce; noi abbiamo scelto la prima opzione, ed è inaccettabile: non fa parte del nostro Dna». Per il tecnico biancoblù, è l’attitudine «l’aspetto negativo della serata, e solo con l’attitudine si ottengono delle soddisfazioni. È un momento difficile, lo sappiamo, nelle prossime ore e nei prossimi giorni bisogna reagire. Quindi ci rimboccheremo le maniche».