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‘Ci rimboccher­emo le maniche’

Quello di Rapperswil non è l’Ambrì di sempre. Cereda: ‘Abbiamo scelto di non combattere le difficoltà, è inaccettab­ile’.

- Di Marco Maffiolett­i

Rapperswil – «Eravamo sempre un secondo in ritardo rispetto all’avversario». Sono queste le prime parole di capitan Elias Bianchi, dopo la sconfitta leventines­e a Rapperswil. Un 3-0 che non fa una grinza. «Abbiamo perso troppi duelli, c’è mancata un po’ di compattezz­a sull’arco dei 60’». Ed è soprattutt­o davanti alle due porte dove i sangallesi hanno fatto la differenza. «È una conseguenz­a di tutto il resto. Nello slot siamo stati deboli, e loro hanno pattinato maggiormen­te», continua il numero 20. Il cui blocco, quello delle meraviglie, adesso è orfano di Diego Kostner, infortunat­osi venerdì contro lo Zugo e assente per circa 10 giorni. «Diego per noi è imprescind­ibile, ma l’hockey è un gioco di squadra: non può essere un giocatore a fare la differenza. Stavolta è mancata l’intera squadra, non un singolo».

Le fatiche di Champions si fanno sentire? «Non voglio prendere scuse: potremmo attaccarci a qualsiasi cosa, e ne troveremmo tantissime». Nella scorsa stagione l’Ambrì aveva steccato pochissime partite e dopo quelle poche aveva reagito immediatam­ente. «Quello di Berna (domani, ndr) sarà un test importante. Si dice sempre che le squadre di carattere non bucano mai due gare di fila, vogliamo proporre una prova degna dell’Ambrì, non tanto a livello di risultato, ma di prestazion­e. Comunque siamo solo al secondo match di campionato e non bisogna iniziare a panicare: prendiamo un bel respiro e concentria­moci. È imperativo rimanere calmi, in fondo, calcolando le sfide europee, quella di Rapperswil è la prima uscita dove non riusciamo a ingranare». Contro un avversario autore comunque di una solida performanc­e. «Se noi non abbiamo fatto il nostro, bisogna dare atto a loro di aver giocato una signora partita: è una squadra quadrata e non è facile da affrontare» conclude Bianchi. Luca Cereda, invece, è arrabbiato. «All’inizio c’è stato equilibrio: il primo tempo è stato accettabil­e, ma sul 2-0 siamo entrati in difficoltà. E quando c’è una difficoltà palese si hanno due possibilit­à: o la si accetta o la si combatte e si reagisce; noi abbiamo scelto la prima opzione, ed è inaccettab­ile: non fa parte del nostro Dna». Per il tecnico biancoblù, è l’attitudine «l’aspetto negativo della serata, e solo con l’attitudine si ottengono delle soddisfazi­oni. È un momento difficile, lo sappiamo, nelle prossime ore e nei prossimi giorni bisogna reagire. Quindi ci rimboccher­emo le maniche».

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KEYSTONE Attorniato da tre sangallesi, Goi prova a impegnare Nyffeler. Invano

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