Il governo: spese veterinarie, deduzione oggi impossibile
“La richiesta di concedere una detrazione fiscale massima di 300 franchi annui delle spese veterinarie per possessori di animali da compagnia o per pratica sportiva non è, allo stato attuale, percorribile dal profilo giuridico”. Firmato Consiglio di Stato. Il governo invita quindi il Gran Consiglio a respingere la mozione di Lara Filippini (Udc) e cofirmatari che chiede di introdurre, previa modifica della Legge tributaria, una deduzione fiscale massima – 300 franchi annui appunto – delle spese veterinarie. Del resto, ricorda Filippini, non sono pochi i proprietari di animali da compagnia che considerano cani e gatti come membri a tutti gli effetti della famiglia e che per questo sono disposti a sborsare somme anche importanti per la loro salute.
La richiesta dei mozionanti viene valutata dal Consiglio di Stato dal profilo giuridico. Ebbene, il governo rileva, richiamando la normativa vigente in materia fiscale, che “la legislazione federale – Legge sull’imposta federale diretta (Lifd) e Legge sull’armonizzazione delle imposte dirette dei Cantoni e dei Comuni (Laid) – “non contempla attualmente una deduzione come quella proposta dai firmatari” dell’atto parlamentare. “Pur comprendendo l’affetto e il ruolo che tanti animali da compagnia svolgono per l’essere umano, la detenzione di un animale da compagnia non può essere equiparata ad esempio alla nascita di un figlio e non può quindi condurre alla costituzione di un nuovo gruppo sociale che dovrebbe poi essere preso in considerazione per l’affinamento dell’aliquota”, scrive l’Esecutivo cantonale. Per il quale “una diversa considerazione farebbe nascere distorsioni nell’onere fiscale dei differenti gruppi sociali che risulterebbero difficilmente giustificabili da un profilo costituzionale”. Il Consiglio di Stato rileva inoltre che la mozione non specifica cosa intendono i firmatari per ‘animali da compagnia’ e per ‘animale per la pratica sportiva’.
Questa dunque la presa di posizione del governo sulla mozione di cui Filippini è prima firmataria. Ora la parola passa al Gran Consiglio. Detrazione no? Detrazione sì?