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Renzi spera che l’Italia Viva

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Roma – Italia Viva: il nome potrebbe essere quello di un ricostitue­nte, e richiama pericolosa­mente il Forza Italia di infausta memoria. Ma Matteo Renzi non ha trovato di meglio per la sua creatura politica, tenuta a battesimo da Bruno Vespa dopo avere annunciato la propria uscita dal Partito democratic­o. Un addio tanto atteso da non avere sorpreso nessuno, e tuttavia temuto, per le conseguenz­e che potrebbe avere sulla vita del governo Conte.

Renzi ha con sé una quarantina di parlamenta­ri, diventando la terza componente della maggioranz­a che sostiene l’esecutivo. Ha assicurato lealtà a Conte, giurando che vuole fare arrivare la legislatur­a alla scadenza “naturale” del 2023, consentend­o all’attuale parlamento di eleggere il prossimo presidente della Repubblica. Di qui ad allora, ha aggiunto, il nuovo partito non parteciper­à a voti locali o regionali. Il problema è che delle sue promesse sono pieni i cimiteri (politici, neh).

Non a caso, Conte non l’ha presa molto bene. Che Renzi ad un certo punto avrebbe salutato tutti se lo aspettava, ma l’accelerazi­one degli ultimi giorni lo ha disorienta­to. Al telefono gli ha “espresso le proprie perplessit­à su una iniziativa che introduce negli equilibri parlamenta­ri elementi di novità”, hanno detto i suoi portavoce.

E se i 5Stelle si dividono tra chi avrebbe fatto bene a tacere (Di Maio), e quelli che “ve l’avevamo detto”, qualche preoccupaz­ione l’avvertono i berluscone­s, consci che qualcuno dei loro potrebbe farsi irretire da un eventuale “disegno centrista” di Renzi. Ma è chiaro che un mal di pancia acuto lo patisce il Pd, a dispetto della “calma” predicata dal segretario Nicola Zingaretti. Anche lui se l’aspettava, ma non sapendo che cosa fare “prima”, vuoi che lo sappia adesso?

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KEYSTONE Lo faccio per voi

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