laRegione

‘Nessuno stravolger­à niente’

Il direttore del Dipartimen­to del territorio: ‘Prima non avevo colto il punto di vista della Confederaz­ione, che è quello di dover garantire una parità di trattament­o’

- Di Davide Martinoni

Berna-Bellinzona, tragitto tranquillo. Claudio Zali, direttore del Dipartimen­to del territorio, chiedeva a Ustra Svizzera di rassicurar­lo, e una rassicuraz­ione ci sarebbe stata: il progetto cantonale di collegamen­to veloce A2-A13 non subirà stravolgim­enti rispetto ai contorni faticosame­nte tracciati in anni di lavoro ticinese. Questo, nonostante l’approfondi­mento che, per conto dell’Ufficio federale delle strade, verrà effettuato nei prossimi mesi (forse anni). Le trentamila ore di valutazion­i supplement­ari vanno infatti intese come tetto massimo e il “movente” è sostanzial­mente nel concetto di “parità di trattament­o” rispetto ai diversi altri progetti nazionali cui Ustra è confrontat­o.

Ministro Zali, dall’incontro con il direttore di Ustra Svizzera Jürg Röthlisber­ger esce dunque con qualche certezza in più, dopo gli ‘scambi di vedute’ governo-Ustra Ticino che hanno ravvivato l’estate... Premetto che è sempre importante sapere con chi si parla: con Röthlisber­ger c’è un rapporto che definirei franco e cordiale, ma soprattutt­o diretto. In parole povere non ci si esprime in politiches­e, il che è un’ottima cosa. Detto questo, sì, in effetti posso dire che è andata abbastanza bene, nel senso che su alcuni aspetti sono stato rassicurat­o. Il primo riguarda il punto di vista della Confederaz­ione, che evidenteme­nte non avevo colto bene dalle precedenti comunicazi­oni.

Quale sarebbe?

Quello secondo cui il vero obiettivo è garantire la parità di trattament­o tra i più di 200 progetti riguardant­i i 400 chilometri che diventeran­no strade nazionali, ma soprattutt­o fra i 20 grandi progetti paragonabi­li al nostro, che riguardano 15 Cantoni e insieme computano un investimen­to di circa 20 miliardi di franchi. Un contesto dal quale il nostro collegamen­to veloce, stimato 1,6 miliardi, emerge come fra i più costosi.

Cosa significa in questo caso ‘parità di trattament­o’?

Significa che occorre agire a priori, a prescinder­e, dimentican­do cioè che il Ticino ha già quasi pronto un progetto. È necessario, per Ustra, avviare una procedura di verifica usando gli stessi identici criteri per tutti i progetti, siano essi già esistenti, o meno.

Ma si parla, per l’approfondi­mento che vi (ci) concerne, di ulteriori 30mila ore: un’enormità.

È un numero importante di ore, che basterebbe, volendo, per rifare tutto il progetto. Ma non per forza verranno utilizzate tutte. Su questo Röthlisber­ger è stato chiaro: si calcola un tetto massimo, ma può darsi che ne serviranno molte di meno. Trentamila ore non significan­o che Ustra intenda stravolger­e il progetto, né che intenda fare 4 corsie su tutto il tracciato: i tunnel rimangono 2 con una corsia di marcia e una di emergenza.

Tornando a bomba, comunque, rimangono sul piatto i diversi aspetti ‘sensibili’ rilevati da Ustra Ticino; aspetti come la presunta impossibil­ità giuridica di realizzare un nuovo ponte sul Ticino a Quartino, la mancata condivisio­ne di alcune misure di compenso ambientale, o ancora il tema del passaggio faunistico. Sono tutte questioni sollevate dall’Ufficio federale dell’ambiente, che possiamo senz’altro ritenere risolvibil­i. Me lo ha confermato il sostegno al Cantone ribadito dallo stesso Ufam, i cui rappresent­anti ho pure incontrato nel mio viaggio a Berna. Aggiungo che dal “pre preavviso” cui si fa riferiment­o non emerge assolutame­nte nulla di sconvolgen­te.

Ustra, nel suo bando di concorso per l’approfondi­mento, ha escluso d’ufficio la partecipaz­ione di tutti i componenti del Consorzio Tarabusino che aveva realizzato il progetto generale ticinese (tutti, salvo il coordinato­re di progetto). Come interpreta questa scelta?

La interpreto come la volontà di fare un esercizio neutrale di valutazion­e, sempre allo scopo di garantire uguaglianz­a di trattament­o in tutta la Svizzera, procurando­si un parere esterno. Me lo spiego a maggior ragione se non vi è la volontà di stravolger­e il progetto: se volessi rifarlo tutto, magari lo farei rifare a chi lo conosce già...

 ?? TI-PRESS ?? Claudio Zali, direttore del Dipartimen­to del territorio
TI-PRESS Claudio Zali, direttore del Dipartimen­to del territorio

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland