Via Campagnola in tribunale
Il progetto di sistemazione e moderazione stradale di via Campagnola a Stabio, per ora non vedrà la luce. O meglio, su carta, degli intendimenti comunali, se ne parlerà davanti al Tribunale amministrativo. Già, perché da un lato c’è proprio il Municipio, dall’altro il Consiglio di Stato. Nel mezzo, oltre ai giudici, c’è il citato progetto di sistemazione della via, approvato dal Consiglio comunale ma al contempo annullato dal governo cantonale. Il tutto, per questioni di misure.
Il progetto stradale, infatti, secondo Bellinzona “non rispetta quanto previsto da Piano regolatore” scrive l’esecutivo di Stabio in una nota stampa. Un Pr che, di fatto, prevede che la carreggiata sia di 5,5 metri lineari. Quello approvato prevedeva “un calibro stradale di 4,5 metri lineari, con la realizzazione della corsia, destinata in prevalenza ai veicoli, di larghezza 3 metri”. Intendimenti che, inoltre, configuravano una “zona preferenziale rialzata per i pedoni solo su di un lato”. I cinque metri e mezzo? Previsti, ma in “aree per permettere l’intersezione di un autoveicolo con un autocarro”. Detto in parole povere: per il Consiglio di Stato la strada dev’essere (tutta) di cinque metri e mezzo e non solo in alcune zone come previsto dal progetto originale. Questione, ora, che dovrà risolvere il Tribunale amministrativo. Dovesse avere ‘ragione’ il Consiglio di Stato – fa presente l’esecutivo di Stabio – il progetto andrebbe adeguato alle dimensioni previste dal Pr e, di conseguenza, il credito d’investimento sarebbe “decisamente più oneroso”. Quanto? Indicativamente 600mila franchi in più e ai cittadini verrebbero chiesti contributi di miglioria più importanti: all’incirca un 25% in più. Per questo motivo, dunque, Stabio ha deciso di impugnare la decisione e aspettare che sia il tribunale a dirimere la questione.