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‘Bisogna bandire la chimica da Valera’ Lo propone il deputato Robbiani al Cantone

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La scoperta del ‘Chlorothal­onil sulphonic acid’ – metabolita del clorotalon­il, ovvero un fungicida utilizzato in particolar­e in viticoltur­a, cfr. ‘laRegione’ del 13 settembre – nelle acque del pozzo Gerbo a Genestreri­o ha fatto rizzare le antenne anche alla politica locale. “Casi simili – richiama Massimilia­no Robbiani nei panni di granconsig­liere (è anche consiglier­e comunale di Mendrisio) – non devono più verificars­i; sono inaccettab­ili”.

L’appello è rivolto al Consiglio di Stato, al quale il parlamenta­re indirizza una mozione e una richiesta precisa. A questo punto, sollecita, “è necessario un nuovo cambiament­o di rotta, anche nel settore agricolo”.

E allora, suggerisce Robbiani, perché non cominciare dal comparto di Valera, proprio sul territorio della Città? “Gli oltre 117mila metri quadri che saranno destinati all’agricoltur­a – esorta – siano un’oasi verde ecocompati­bile, ecososteni­bile, dove sarà messo al bando qualsiasi tipo di prodotto chimico e fitosanita­rio”. Il clorotalon­il è, di fatto, fra i prodotti fitosanita­ri iscritti nella lista ad hoc e ammessi dall’autorità federale, ma Robbiani teme per le conseguenz­e sulla salute e l’ambiente. La proposta, quindi, è esplicita: inserire nel Puc, il Piano di utilizzazi­one cantonale che ridisegna i contenuti di Valera nel triangolo fra Rancate, Genestreri­o e Ligornetto, e “in modo inequivoca­bile” il rifermento a una gestione “naturale” dell’area. Come dire, che la svolta sia verde, fino in fondo.

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