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Non pensare ai punti, ma a innalzare il livello’

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Due anni fa il Lugano, dopo una partenza traumatica, era rimasto escluso dai sedicesimi di finale per un solo punticino, totalizzan­done alla fine ben 9 (in 7 dei 12 gruppi 9 punti erano stati sufficient­i a passare il turno). Anche stavolta, almeno sulla carta, le possibilit­à di rimanere in Europa anche a febbraio ci sono tutte... «Siamo sempre propensi a stilare le classifich­e prima di aver giocato le partite – commenta Tami – e questo sulla base del nome degli avversari. Il Lugano deve giocarsela partita dopo partita, senza porsi grandi obiettivi. La classifica finale dipende da molte cose, non soltanto dai tuoi risultati. L’importante è riuscire a esprimere un calcio che a livello europeo richiede maggiori doti tecniche e fisiche. Se il Lugano sarà in grado di adattare il suo livello agli standard europei in tema di fisicità e velocità delle giocate, potrà ricoprire un ruolo da protagonis­ta. Sarebbe sbagliato pensare che in base ai nomi degli avversari si debba a prescinder­e rinunciare a un sogno. Ovvio, non è il Lugano la favorita di gruppo, perché quella bianconera è una squadra che a livello tecnico e di esperienza possiede qualcosa in meno, ma con la giusta attitudine questo è un aspetto che si può superare, come ha dimostrato sabato il Losanna. Non dimentichi­amo, però, che il Lugano giocherà sei volte in trasferta, fatto questo che non va sottovalut­ato. Ma nemmeno preso quale alibi, perché il Lugano è senz’altro in grado di giocarsela e, con un pizzico di fortuna, 6-8 punti potrebbero essere sufficient­i per andare avanti. A mio parere, in questo momento non penserei ai punti, bensì ad elevare il livello delle prestazion­i per raggiunger­e lo standard richiesto dall’Europa».

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