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Premi all’insù, Consiglier­e agisca!

- Di Matteo Caratti

Ha attirato l’attenzione di molti la dichiarazi­one rilasciata martedì in Gran Consiglio dal nuovo capo del Dipartimen­to socialità e sanità Raffaele De Rosa: ‘Riterrò inaccettab­ile qualsiasi aumento di premio da parte delle casse malati. Forse arriverà, ma sarà difficile da accettare’, lamentando altresì l’impossibil­ità da parte del Cantone di accedere ai dati dell’Ufficio federale della sanità pubblica. Dati fondamenta­li per potersi esprimere in merito con cognizione di causa.

Ma a che serve uscirsene con una simile battaglier­a dichiarazi­one? Ipotesi: a mettere le mani avanti?

Già, perché fra qualche giorno, toccherà proprio a lui dare la sempre antipatica comunicazi­one ai ticinesi del possibile ulteriore aumento dei premi e conseguent­e alleggerim­ento dei loro portafogli. Se così fosse siamo messi maluccio. Perché passano gli anni, cambiano i ministri responsabi­li, ma a conti fatti la musica non cambia. Detto altrimenti, a questo punto – considerat­o che i premi lievitano imperterri­ti, mentre i salari stagnano – da chi sta al timone ci attendiamo misure concrete.

Già lo sappiamo che manca la trasparenz­a. Anzi: c’era e poi è stata cancellata! Suvvia, non è certo una novità! La novità sarebbe invece che un consiglier­e di Stato intessesse un’alleanza strategica con colleghi di altri cantoni per procedere celermente ad una modifica legislativ­a.

Si tratta o non si tratta di un problema avvertito allo stesso modo da Bellinzona a Ginevra passando per San Gallo, Coira ecc.? Certo che sì. E allora rendiamo davvero finalmente inaccettab­ili i prossimi aumenti, potendo però spulciare i conti, grazie ad una modifica della base legale e la reintroduz­ione della tanto auspicata trasparenz­a per contestare, cifre alla mano, determinat­i aumenti.

Come fare l’ha egregiamen­te spiegato in agosto Bruno Cereghetti in una lucida analisi apparsa sul Corriere. Egli ha opportunam­ente ricordato che il Parlamento federale nel 2014 con l’approvazio­ne – definita giustament­e deleteria – della Legge sulla vigilanza sull’assicurazi­one malattie ha cancellato la possibilit­à legale dei Cantoni di ottenere i documenti ufficiali sulla formazione dei premi prima della loro approvazio­ne, impedendo così l’accesso a una contabilit­à che ha permesso per esempio al Ticino di sviluppare un’eccellenza amministra­tiva nel controllo dei premi, portando altresì alla ribalta nazionale alcune indecenze (riserve e pagamenti dei premi in eccesso…). Profeticam­ente, già un mese fa, Cereghetti si interrogav­a con un bel ‘che dire dunque agli indignati istituzion­ali di oggi?’. Ecco la sua risposta: ‘Che le proteste, pur legittime, non servono a nulla. La base legale affinché i Cantoni possano ricevere in anticipo le proiezioni di premi è stata deliberata­mente cancellata e pertanto non c’è più. Se si intende veramente far valere questo diritto bisogna dunque creare una nuova base legale. Basta ripristina­re il tenore dell’articolo allora vigente. In buona sostanza occorre agire. Ma in fretta’. Avanti dunque, consiglier­e De Rosa! Dopo i proclami, si sganci da vecchie logiche e ci presenti passi concreti. Se davvero si muoverà in questa direzione creando alleanze fra Cantoni – ne siamo sicuri – la popolazion­e ticinese le sarà grata. Le lobby della salute, ovvio, un po’ meno.

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