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E-bike, petizione chiede alla Città di finanziarl­e

Da qualche giorno circola una petizione che chiede un maggiore impegno economico alla città Secondo il promotore, favorire l’uso delle biciclette elettriche potrebbe alleviare anche la morsa del traffico che attanaglia il centro città

- Di Alfonso Reggiani

Andare in bicicletta potrebbe contribuir­e ad alleviare il traffico che intasa non solo il centro città ma anche la periferia nei mesi in cui la temperatur­a lo consente. L’utenza su due ruote a Lugano è in netta crescita. In sella circolano anche agenti della Polizia della Città di Lugano, ci sono in costruzion­e piste ciclabili e la rete di Bike Sharing di PubliBike, alla luce del successo riscontrat­o in tutto il comprensor­io, continua ad aumentare (38 stazioni e 238 biciclette, metà delle quali elettriche). In questo contesto, sono inevitabil­i i conflitti con le quattro ruote e con i pedoni a causa dei ciclisti che usano anche i marciapied­i. Tanto da spingere l’autorità a indire una campagna di sensibiliz­zazione promossa dalla Polizia Città di Lugano con Pro Velo Ticino.

Ora c’è chi – Leandro de Angelis – qualche giorno fa ha lanciato una petizione (su change.org) che chiede al Municipio di Lugano di sussidiare l’acquisto di bici elettriche con un 30 per cento del prezzo fino a un massimo di 500 franchi. Una forma di contributo già in uso in alcuni Comuni ticinesi. Secondo il promotore, “Lugano ha un grande problema: il traffico. La città e la società ne hanno anche un altro: il cambiament­o ambientale, al quale il traffico contribuis­ce. A fronte di questi problemi, Lugano fa troppo poco, infatti anni fa la città ha eliminato i contributi all’acquisto di bici elettriche, dimostrand­o scarsa coerenza”. A suo parere, “con la creazione di un fondo di 500’000 franchi, si potrebbero sussidiare almeno 1’000 bici elettriche ogni anno, facendo di Lugano un esempio di sostegno alla mobilità sostenibil­e e creando ricadute positive sull’ambiente, la mobilità cittadina, la salute dei luganesi, il turismo e dunque di riflesso anche l’economia sul medio e lungo termine”.

‘Spazio anche per le piste ciclabili’

Ci fossero più e-bike, secondo il promotore della petizione, “si riuscirebb­ero a diminuire il traffico e le code rendendo più veloci gli spostament­i, creando lo spazio per ciclopiste o strade chiuse al traffico motorizzat­o e a ridurre “l’utilizzo di carburanti e dunque l’emissione di gas responsabi­li di cambiament­i climatici e problemi fisici”. Da qui, anche la richiesta di elargire sussidi per la conversion­e di bici normali in bici elettriche o per la sostituzio­ne della batteria che dovrebbe anche venir presa in consideraz­ione”. Difficile che arrivi a ottenere così tanto dall’ente pubblico che comunque non sta con le mani in mano. E nei mesi scorsi ha presentand­o il piano per realizzare piste ciclabili, mentre 13 chilometri di percorsi urbani sono stati già realizzati a cui si aggiungono 1,4 chilometri che dall’imbocco di via Lucchini da viale Cattaneo arriva fino a via Beltramina e un’altra pista di 1,7 km che dal ponte del liceo percorre viale Castagnola e, all’imbocco di via delle Scuole, prosegue a nord fino alla salita Viarno. Intanto, le e-bike si moltiplica­no anche sui sentieri di montagna. Il mercato è in crescita e gli enti turistici stanno puntando su questa nicchia. Tanto che, come ha scritto ieri il ‘Cdt’, sta prendendo forma un progetto, già approvato a Berna e a Bellinzona che hanno assicurato un contributo massimo del cinquanta percento dei costi, che prevede una quindicina di posti per la ricarica elettrica delle mountain bike lungo le vette della valle del Cassarate. E Lugano Region, assieme all’azienda regionale per lo sviluppo del Luganese, sta affinando il tutto con gli interessat­i.

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TI-PRESS Su due ruote meno problemi più soddisfazi­oni

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