Scuola e fiscalità, la Lega ‘avvisa’ il Ps
Foletti in aula: ‘I socialisti votano no al Consuntivo? Ne trarremo le conseguenze’.
Il veleno sta nella coda. Ed è in coda al dibattito che ha portato al via libera definitivo (46 sì e 30 no) al Consuntivo 2018, che
Michele Foletti, capogruppo della Lega, ha attaccato ad alzo zero il Partito socialista, a suo dire reo di non aver votato i conti all’esame del GranConsiglio in questa sessione. La legislatura «è iniziata con un patto di governo, che prevede provvedimenti per finanze, scuola e socialità. Il fatto che il Ps voti no a questo Consuntivo è una porta sbattuta in faccia a chi in questi mesi ha aperto al dialogo». Dopo gli spari, la cannonata: «Di ciò, ne trarremo le conseguenze a tempo debito». Non ci vogliono maghi né indovini per capire che il bersaglio grosso delle parole di Foletti sia il messaggio governativo che, nell’ambito della Riforma fiscale, prevede 17 milioni per la scuola e che è stato presentato dal Decs due settimane fa. La replica piccata di Ivo Durisch, capogruppo del Ps, è arrivata a stretto giro di posta: «Se si vogliono affrontare le cose in maniera costruttiva, queste dichiarazioni di Foletti non ci stanno. Insieme stiamo portando avanti tanti temi, e ci saranno sempre delle divergenze su alcuni punti, come evidenziato dal dibattito sul Consuntivo. Non credo che il bavaglio alle opinioni sia un approccio corretto». Una replica che però ha dato il la a considerazioni sul futuro: leggasi Riforma fiscale. «Mi associo completamente a quanto detto da Foletti, non un bavaglio, e nemmeno solo su questo tema: è sul modo in cui si vuole costruire la politica dei prossimi anni», la replica Alex Farinelli, capogruppo del Plr. Che aggiunge: «L’avvisaglia, non solo nel dibattito su questo Consuntivo, è un approccio massimalista orientato al fatto che o si va in una direzione, o si è sempre pronti a scendere dal carro». A ruota Maurizio Agustoni, capogruppo del Ppd, che volge pure lui lo sguardo al futuro: «Siamo di fronte a un pacchetto che ha trovato l’unanimità in Consiglio di Stato, e di questi contenuti alcuni possono piacere, altri meno. Sarà possibile cambiare qualcosa per riflettere meglio le sensibilità in parlamento». Ma, conclude, «ad esempio, sul salario minimo mi sembra ci sia stata una significativa apertura su questo tema. Quello di Foletti è un incoraggiamento ad ammorbidire gli spigoli». Sì, per ora.