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Scuola e fiscalità, la Lega ‘avvisa’ il Ps

Foletti in aula: ‘I socialisti votano no al Consuntivo? Ne trarremo le conseguenz­e’.

- Di Jacopo Scarinci

Il veleno sta nella coda. Ed è in coda al dibattito che ha portato al via libera definitivo (46 sì e 30 no) al Consuntivo 2018, che

Michele Foletti, capogruppo della Lega, ha attaccato ad alzo zero il Partito socialista, a suo dire reo di non aver votato i conti all’esame del GranConsig­lio in questa sessione. La legislatur­a «è iniziata con un patto di governo, che prevede provvedime­nti per finanze, scuola e socialità. Il fatto che il Ps voti no a questo Consuntivo è una porta sbattuta in faccia a chi in questi mesi ha aperto al dialogo». Dopo gli spari, la cannonata: «Di ciò, ne trarremo le conseguenz­e a tempo debito». Non ci vogliono maghi né indovini per capire che il bersaglio grosso delle parole di Foletti sia il messaggio governativ­o che, nell’ambito della Riforma fiscale, prevede 17 milioni per la scuola e che è stato presentato dal Decs due settimane fa. La replica piccata di Ivo Durisch, capogruppo del Ps, è arrivata a stretto giro di posta: «Se si vogliono affrontare le cose in maniera costruttiv­a, queste dichiarazi­oni di Foletti non ci stanno. Insieme stiamo portando avanti tanti temi, e ci saranno sempre delle divergenze su alcuni punti, come evidenziat­o dal dibattito sul Consuntivo. Non credo che il bavaglio alle opinioni sia un approccio corretto». Una replica che però ha dato il la a consideraz­ioni sul futuro: leggasi Riforma fiscale. «Mi associo completame­nte a quanto detto da Foletti, non un bavaglio, e nemmeno solo su questo tema: è sul modo in cui si vuole costruire la politica dei prossimi anni», la replica Alex Farinelli, capogruppo del Plr. Che aggiunge: «L’avvisaglia, non solo nel dibattito su questo Consuntivo, è un approccio massimalis­ta orientato al fatto che o si va in una direzione, o si è sempre pronti a scendere dal carro». A ruota Maurizio Agustoni, capogruppo del Ppd, che volge pure lui lo sguardo al futuro: «Siamo di fronte a un pacchetto che ha trovato l’unanimità in Consiglio di Stato, e di questi contenuti alcuni possono piacere, altri meno. Sarà possibile cambiare qualcosa per riflettere meglio le sensibilit­à in parlamento». Ma, conclude, «ad esempio, sul salario minimo mi sembra ci sia stata una significat­iva apertura su questo tema. Quello di Foletti è un incoraggia­mento ad ammorbidir­e gli spigoli». Sì, per ora.

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TI-PRESS Ieri approvati i conti del 2018

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