‘Senatori’ contro consumatori
Altolà degli Stati alla legge sul contratto d’assicurazione. Sinistra con un palmo di naso.
Gli assicurati non dovrebbero più essere intrappolati da contratti assicurativi che si rinnovano automaticamente. Tuttavia, nel corso dell’esame della legge sul contratto d’assicurazione, la maggioranza del Consiglio degli Stati ha respinto ieri vari cambiamenti giudicati troppo propizi ai consumatori. Il dossier ritorna al Nazionale che in primavera, durante una sessione speciale, aveva invece fatto dei gesti in favore degli assicurati. Alla fine il progetto è stato accolto con 29 voti senza opposizioni e 13 astenuti, tutti di sinistra, che in questo modo ha voluto mostrare la sua frustrazione dopo aver perso su tutta la linea.
Con questa revisione di una legge risalente al 1908, gli assicurati dovrebbero disporre di due settimane per revocare una polizza. I contratti che si rinnovano automaticamente dovrebbero essere rimpiazzati da contratti che possono essere disdetti dopo tre anni al più tardi. Al fine di evitare abusi, il Nazionale aveva deciso che questo diritto di disdetta dev’essere riservato all’assicurato nell’ambito dell’assicurazione malattia. Gli Stati hanno deciso che questa eccezione deve applicarsi soltanto alle assicurazioni complementari. Inoltre, i ‘senatori’ (25 voti a 16) hanno aggiunto che nell’assicurazione collettiva delle indennità giornaliere, le due parti – assicurati e assicuratori – potranno disdire un contratto. A differenza del Nazionale, la maggioranza dei senatori (24 voti contro 17) non ne ha nemmeno voluto sapere di sancire nella legge un’estensione della copertura di 5 anni nell’ambito delle assicurazioni malattie complementari, nel caso in cui il danno relativo al rischio assicurato si verifichi dopo la fine del contratto. Secondo il progetto governativo, i clienti disporranno di 14 giorni per modificare una proposta di contratto. Tuttavia, con 29 voti contro 11, la Camera dei cantoni ha rettificato parzialmente il tiro, aggiungendo che i clienti non potranno apportare una modifica essenziale della polizza assicurativa a cui hanno dato il proprio consenso. L’assicurato potrà inoltre rescindere un contratto entro quattro settimane qualora venisse violato l’obbligo di informare da parte dell'assicuratore. Tuttavia, a differenza del Nazionale, il Consiglio degli Stati non ha voluto portare da uno a due anni il periodo per sfruttare tale possibilità prima della prescrizione.
Con la revisione, i clienti avranno diritto a una riduzione dei premi in caso di diminuzione importante dei rischi. Se l’assicuratore si rifiuta o non diminuisce abbastanza i premi, quest’ultimo potrà disdire la sua polizza entro quattro settimane. In caso di litigio sul versamento delle prestazioni, il cliente potrà pure esigere degli acconti fino a un importo equivalente a quello non contestato. Secondo i ‘senatori’, spetterà sempre al cliente provare una violazione del contratto e che non si tratta invece di un tentativo di sfuggire alla sanzione prevista.