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Tagliato il traguardo dei 50 anni

La sua fondazione contribuì a rivitalizz­are la disciplina nella Turrita. La ricorrenza sarà presto celebrata con un libro.

- Di Giacomo Rizza

Sono passati cinquant’anni da quando un volenteros­o gruppo di giovani, guidati dal fondatore Paolo Stadler (poi storico allenatore) e dal primo presidente di comitato René Zurmühle, fondò la Società atletica Bellinzona. Da quel 20 settembre 1969 la realtà della Sab è cresciuta e si è consolidat­a, avvicinand­o due generazion­i alle gesta della disciplina considerat­a la Regina dello sport. Inizialmen­te Stadler – noto fondista della Società atletica Lugano ma residente a Bellinzona – propose di creare una sezione del sodalizio bianconero nella Turrita. Negativa la risposta del Comune, che non intendeva concedere le proprie strutture ai sottocener­ini. Fu così che Stadler decise di costituire la Sab, quando nella Capitale era già attivo il Gruppo atletico (fondato nel 1936), ai tempi affiliato alla Società federale di ginnastica. La sezione – si apprende dal libro del 70esimo del Gab – era però trascurata, con gli atleti che non avevano delle guide e accusavano la mancanza di infrastrut­ture. Portando la concorrenz­a in Città, la Sab contribuì a rivitalizz­are la disciplina che in pochi anni – dopo un periodo di allenament­i al fiume, corse tra i paletti militari e cronometra­ggi d’altri tempi – tornò a correre al Comunale, finalmente adibito, oltre che per il calcio, anche per l’atletica.

L’attività sportiva prese il via agli inizi degli anni Settanta, con le prime partecipaz­ioni a competizio­ni cantonali, che al Comunale la Sab iniziò ad organizzar­e dall’aprile del 1970. Si susseguiro­no anni in cui gli atleti riuscirono a conquistar­e i primi titoli ticinesi e nazionali (in particolar­e grazie a Daniela Falcetti, Bruna Gasparoli ed Elena Rossi).

Giovani fiori all’occhiello

Insieme allo sviluppo della formazione dei monitori e alla realizzazi­one di migliorie in alcune palestre, la Sab si impegnò anche in termini di inclusione, diventando infatti la prima società in Svizzera ad accogliere un gruppo di paraplegic­i nel 1976. A metà degli anni Ottanta – complice il ritiro di alcuni atleti di punta – si puntò in particolar­e sul settore giovanile, oggi il vero fiore all’occhiello della società presieduta da Samuele Comandini, ad immagine dei brillanti risultati ottenuti begli ultimi anni. Su tutti il record ticinese juniores nella 4x100 (che resisteva da 32 anni) realizzato nel 2018 da Bernadette Gervasoni (già ragazza più veloce della Svizzera nel 2016), Maëva Tahou, Rachele Pasteris e Tessa Tedeschi. Tahou, Pasteris e Tedeschi che insieme all’ostacolist­a Christian Reboldi hanno riportato la Sab in Europa partecipan­do ai Campionati europei U18 disputati in Ungheria nel 2018. Fra i nomi noti dell’atletica cantonale che hanno vestito la casacca verde della Sab, il maratoneta Luca Foglia, il lanciatore (giavellott­o, peso e disco) Pierre Zanelli, il corridore dei 400 e 800 metri Elia Taminelli, il velocista e specialist­a del lungo Ivan Rodriguez, il mezzofondi­sta Roberto Simone, il saltista Giacomo Cattaneo e la velocista Sonia Riva. È legato alla Sab anche l’ex arbitro internazio­nale di calcio Massimo Busacca, che all’età di 25 anni – poco prima di finire sotto i riflettori – si allenò al Comunale dove, grazie ai consigli dell’allenatore e massaggiat­ore Mario Fioletti, pose rimedio ai problemi al quadricipi­te femorale.

I 50 anni della Sab saranno celebrati domenica allo stadio cittadino in occasione del Meeting internazio­nale Master e del Campionato svizzero Master. Il grande regalo di compleanno è però il libro del 50esimo curato da Giuseppe Gruosso in cui viene raccontato mezzo secolo di Sab attraverso fotografie, aneddoti, risultati, interviste e tanto altro materiale estratto dall’archivio della società. Quasi giunto a compimento, il volume sarà presentato durante la festa in programma per novembre (informazio­ni all’indirizzo

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Foto di gruppo al Comunale per la grande famiglia

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