La Gestione ‘entra’ nel Castello
La Commissione della gestione della Città – nel suo rapporto inviato all’esecutivo locarnese e concernente il messaggio sulla richiesta di credito di 385mila franchi per l’allestimento di un concorso di architettura che miri alla valorizzazione del complesso del Castello Visconteo di Locarno – ha dato luce verde, invitando il Legislativo a fare altrettanto.
Il credito, a detta dei firmatari, andrebbe ascritto al capitolo “Edifici culturali”. La Gestione vede altresì favorevolmente l’approvazione sia del terzo punto del dispositivo – l’iscrizione del contributo cantonale per lo studio preliminare e i sondaggi al capitolo ‘Sussidi cantonali’ –, sia del quarto che prevede il decadimento del credito qualora non venisse utilizzato entro il termine di due anni.
Il coinvolgimento di Ers e Convivio
Il preavviso favorevole formulato dalla Commissione è motivato dal fatto che il Castello è una delle opere di maggior pregio presenti sul territorio locarnese e quindi deve poter beneficiare – oltre che dei sussidi federali e cantonali – del contributo regionale. Motivi per i quali la stessa Commissione esorta il Municipio a intraprendere i passi necessari e lanciare il concorso, anche coinvolgendo l’Ente regionale di sviluppo (Ers-Lv) e il Convivio dei sindaci, affinché si trovino “le opportune sinergie e i necessari sostegni per attuare un vero e proprio rilancio di un importante patrimonio storico, culturale, turistico e architettonico per troppo tempo trascurato”.
Il parere di due architetti
La luce verde al credito è scaturita altresì in seguito ai pareri raccolti dalla stessa Commissione che ha interpellato, lo scorso maggio, gli architetti Aurelio Galfetti – che prese parte ai lavori di restauro del Castelgrande di Bellinzona – e Carola Barchi. Dal canto suo, l’architetto Galfetti ha sottolineato come “il concorso garantirà ai concorrenti una certa libertà nel proporre un intervento non solo conservativo, in tal modo da assicurare un miglior accesso e fruibilità” e, insieme alla sua collaboratrice Barchi, ha ribadito la bontà della proposta presa in esame. Pareri richiesti dopo che la Commissione aveva sentito, nel mese di aprile, il capodicastero Giuseppe Cotti insieme all’ingegnere Roberto Tulipani e dell’archivista comunale Rodolfo Huber.